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La Sicilia, culla di cicogne bianche

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Foto di Manuel Zafarana

500 anni di assenza non sono pochi. Ma nel 1992 le cicogne bianche, che non avevano più nidificato in Sicilia, sono tornate e adesso, dopo venti anni, ben 70 coppie hanno i loro nidi tra la Piana di Gela e la Piana di Catania e nelle Province di Siracusa, Agrigento, Trapani e Palermo.
Lo annuncia la LIPU-BirdLife Italia in un comunicato stampa in cui viene riconosciuto il merito dei volontari che hanno cercato in tutti i modi di favorire la nidificazione. Tra questi il delegato della neonata sezione di Niscemi, Manuel Zafarana, al quale abbiamo chiesto una testimonianza sulla sua attività di monitoraggio dei nidi.
Eccola:
Nel silenzio della pianura siciliana, tra le innumerevoli sfumature del giallo dei campi, un bisbiglio si sentiva appena: -Tre pulli sul nido n.2, quattro sul n.3 … –
Ero assieme agli altri volontari dell’Associazione ambientalista LIPU Niscemi ed eravamo impegnati nel censimento delle coppie nidificanti di Cicogna bianca.
Fermi sul bordo del sentiero, osservavamo col cannocchiale un traliccio di media tensione, alla cui sommità c’era un voluminoso nido. Un’auto, d’un tratto, si era fermata a pochi metri ed erano scesi due signori dall’aria incuriosita.
– Guardate le cicogne? Fantastico!–
Foto di Manuel Zafarana

Discutendo, mi accorsi che i signori erano molto interessati a conoscere le abitudini delle cicogne e si mostravano sensibili riguardo alle minacce e alle problematiche del territorio. Uno di loro era fiero di ospitare nella sua campagna turisti provenienti da ogni parte della Sicilia, arrivati sul luogo per godersi “in prima fila” lo spettacolo delle cicogne, simbolo della nascita e della felicità.
L’altro, raccontava dei suoi sforzi per mantenere il laghetto artificiale pieno d’acqua nei mesi estivi: sapeva che le cicogne andavano lì per catturare rane e rospi.
Poi, uno dei due disse all’altro: – Piuttosto, tu quanti nidi di cicogna hai nel tuo terreno?-
-Quattro !- Rispose con molta sicurezza, certo di non essere smentito.
-Solo quattro? Da me 8 nidi con 22 pulcini!- Ribadì il primo.
– Il prossimo anno ti batterò! – e, rivolgendosi a me – Anzi, mi dai qualche consiglio per far occupare altri tralicci? Cosa devo fare?-
Rimanemmo stupiti dall’interesse mostrato, perché non bisogna dimenticare che la prima coppia di Cicogne in Sicilia, nei primi anni Novanta, era stata accolta con una raffica di piombo, da gente ignorante e senza scrupoli.
Manuel evidenzia in particolar modo il mutamento culturale avvenuto nella gente del posto, che oggi riconosce il valore di questo fenomeno straordinario, favorito -come egli stesso ci spiega- dalle caratteristiche climatiche e ambientali della regione, che offre, soprattutto nelle pianure, notevoli risorse di cibo.
“Sebbene dall’epoca della prima nidificazione sia stata fatta molta strada, soprattutto nel cambiamento culturale -dice ancora Zafarana- occorre ancora molto impegno per difendere e valorizzare il nostro patrimonio naturalistico. E sono proprio i valori naturalistici, affiancati alla storia e alle tradizioni locali, che possono offrire lo spunto per un turismo sostenibile che, in Sicilia, stenta a decollare”.

Un’ultima curiosità. Come troviamo scritto nel Comunicato della LIPU, ” i tralicci formano veri e propri condomini, con passeri che nidificano tra i rami che formano la base del nido della cicogna; al “piano di sotto”, nei vecchi nidi di gazza, nidificano ospiti importanti come ghiandaie marine e grillai.”

image credits: Manuel Zafarana

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