La crisi non risparmia nessuno, ma proprio nessuno. Nemmeno il super-imprenditor-direttor-editore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo. Eh sì, non può essere stata che la crisi ad impedirgli di elargire, come ogni anno, il pacco dono di Natale ai dipendenti del suo giornale, delle sue emittenti, delle tante aziende del suo gruppo.
Ogni anno che ha fatto Dio, fino al 2010, ogni giornalista o tecnico che fosse, riceveva, insieme con gli auguri, un pacco natalizio. Dentro vi trovava panettone e spumante, salumi e olio d’oliva, funghi secchi e legumi, torroncini e altre leccornie. Quest’anno, però, nulla, nemmeno un lecca lecca per dire: “Buon Natale, cari lavoratori che mi permettete di prosperare o che comunque, bene o male, mandate avanti televisioni e giornali, sopportando talora turni stressanti e notevole mole di lavoro”.
Eh sì, deve essere stata la crisi, la stessa che rende pesanti i bilanci de La Sicilia. Adesso il super-editor-direttore tenta di far dimagrire la storica testata: incentiva gli esodi e, ça va sans dire, non sostituisce coloro che vanno via, pur mantenendo in redazione storici pensionati inossidabili con busta paga leggera. Se potesse farlo, chiuderebbe baracca e burattini, come ha fatto con altre gloriose testate, tenute in caldo, in passato, solo con un’uscita annuale. Ma non può, almeno per il momento. In attesa di trovare un buon acquirente o un’altra soluzione adeguata, il super-editor-direttore ha cominciato a tagliare i pacchi dono. Dire che non gli costavano nemmeno un quattrino. In genere erano dei cambi merce: salumi e panettoni contro pubblicità.
Povero Ciancio! Verrebbe voglia di fare una colletta. Chissà se lui lo ha trovato, sotto l’albero, il pacco natalizio. Di contro, pare, lo abbiano incassato i capiservizio. Come mai? Beh, loro , i capi, sono in numero inferiore a quello dei dipendenti. Su pochi pacchi dono la crisi non incide. E poi, meglio tenerseli buoni anche così.
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Sfruttamento, mobbing, piombo nei polmoni, assunzioni che non arrivano mai, lettera di dimissioni contestuale a quella di assunzione, mafiosi ricevuti nel salotto buono, contratti non conformi alla professionalità, nebulizzazione delle aziende per aggirare l’articolo 18….fosse solo il panettone il problema!
Se lui si permette di fare tutto questo è perché i suoi dipendenti ci stanno e cmq mi fa ridere chi attacca Ciancio, quando la maggiorparte dei catanesi darebbe il c…o pur di apparire in un trafiletto del suo giornale!
Certo Bea, hai ragione. Ai dipendenti va benissimo così, altrimenti avrebbero presentato le dimissioni.
Comunque non so di cosa parli. Se tu arriveresti a tanto per apparire sul suo giornale saranno fatti tuoi. Per carità, questione di gusti. Solo non capisco la generalizzazione, ad esempio a me non importa nulla. Ti senti meno sola tirando dentro tutta la popolazione catanese?
Non me la prendo tanto con Mario Ciancio, (per me è stato sempre un grande signore) ma con chi lo consiglia, quanto valeva la Buon’anima dell’avv. Turiddu Merlo? E quanto vale ora quel pezzente che ha preso il suo posto? Bast…aldo.