Un primo, timido presidio, improvvisato e spontaneo. Così dopo un veloce un passaparola tra mail, sms e tradizionale telefono fisso, giovedì 24 febbraio, Catania ha detto un primo “No al genocidio in Libia” e ha dato la sua solidarietà al popolo martoriato di quella regione. A improvvisare il sit in piazza Università, con volantinaggio e raccolta di firme, sono stati gruppi della società civile senza sigle di partito. Nonostante la mancanza di cartelli e striscioni, la gente si fermava, parlava del massacro di donne e bambini e firmava l’appello contro il tiranno Gheddafi.
Pane, lavoro, democrazia, accoglienza, le parole d’ordine. “Per la fine dei bombardamenti – così il volantino – perchè Gheddafi vada via subito. Per il dovere dell’accoglienza . Per affermare il diritto d’asilo europeo di chi si ribella alle politiche di fame e violenze sull’altra sponda del Mediterraneo”.
Primi firmatari dell’appello Andrea Camilleri, Luigi Ciotti, Margherita Hack, Dacia Maraini, Moni Ovadia. Per adesioni gelsomini2011@gmail.com.
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La cattedra di arabo del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, in collaborazione con Nazra