Secondo i dati dell’INPS, le ore di cassa integrazione, in Italia, nel gennaio 2011 sono diminuite del 30,3% rispetto a dicembre 2010. Se il dato fosse omogeneo nell’intero Paese, potrebbe emergere un cauto ottimismo. Purtroppo, come dimostra il trentacinquesimo report Sicilia (realizzato da Diste Consulting e Università di Palermo, per la fondazione Curella) siamo di fronte a situazioni molto differenti.
In Sicilia, infatti, dal paragone fra il 2009 e il 2010 viene fuori “una regione, come scrive A. Cangemi sulle pagine economiche del Corriere della Sera del 7 febbraio, sempre più in crisi e con pochi segnali di ripresa”.
Le ore di cassa integrazione, soprattutto straordinarie e in deroga (chieste, cioè, da aziende e imprese in crisi) sono cresciute del 43,5%.
“Per il Report Sicilia – prosegue Cangemi – non si vede la luce in fondo al tunnel. Eppure nell’Isola la flessione del Pil nel 2009 si è attestata al 2,7% contro una media nazionale del 5% ma le conseguenze vanno lette zona per zona. E quella siciliana è accidentata.Basti sapere che il 20% delle famiglie vive in condizioni di povertà contro una media del 5% nelle regioni del Nord Italia”.
Preoccupa, inoltre, l’aumento della disoccupazione e, più in generale, la grave crisi del comparto manifatturiero e il declino del turismo, definito da P. Busetta (Presidente della Fondazione Curella) un “settore ormai abbandonato”.
I piccoli passi in avanti registrati nel settore agricolo (quasi un 5% di occupati in più) e nel commercio (+ 1,7%) rappresentano, perciò, segnali ancora troppo deboli per uscire dalla crisi.
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