Estrarre materiale dalla cave italiane è un buon affare. Ottimo, poi, in Sicilia dove -come del resto, in Val d’Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna- si cava addirittura gratis. Ogni anno in Italia dalle 6000 cave attive vengono estratti 142 milioni di metri cubi di cosiddetti inerti usati in edilizia, sabbia e ghiaia, che rendono ai cavatori 1 miliardo e 735 milioni di euro l’anno ma fruttano alle regioni d’appartenenza meno di 53 milioni di euro. A controllare l’attività estrattiva dovrebbero essere dal 1977 le Regioni che, però, non sembrano interessarsi alla materia e applicano canoni ridicoli a confronto con il volume di affari del settore. A denunciare l’ennesimo spreco è Legambiente che quantifica in 500 milioni di euro i soldi che Stato e Regioni perdono, consegnando forse anche il territorio a poteri illegali. Legambiente chiede l’adeguamento del canone al prezzo medio che si paga oggi in Gran Bretagna per l’attività di cava, cioè il 20 per cento. Così-secondo gli ambientalisti- si otterrebbero introiti pari a 567 milioni di euro contro gli attuali 53.
Ci piacerebbe sapere cosa succede nel Catanese. L’Etna offre la sua lava gratis agli speculatori del movimento terra? Quanto Regione e enti interessati potrebbero guadagnare con una gestione oculata, il controllo dell’attività estrattiva e il divieto a un prelievo rapace? Tutte domande alle quali ci piacerebbe che le istituzioni rispondessero, prima o poi. Magari imponendo tasse e balzelli ai “predatori delle cave perdute”.
Gli ultimi articoli - Ambiente
Ringraziamo Enrico Fisichella, studente universitario brillante e attento osservatore di quello che accade attorno a sè,
Il Comitato Monte Po – Vallone Acquicella, nella persona del Presidente Giuseppe Rannisi, ha consegnato un
Tra qualche settiana scade, nel Comune di Misterbianco, il contratto d’appalto per il servizio di raccolta
26 agosto 2024, una pioggia oleosa risveglia gli abitanti di Città Giardino (Siracusa) e di altri
La piana di Catania, ma anche Gela, Agrigento, Trapani, Enna, ospitano ormai da anni nidi di