San Berillo, non fiori ma opere di riqualificazione

Una vera e propria liturgia funebre, con il trasporto a spalla di una bara, un corteo di persone vestite di nero che intonano canti e litanie mortuarie, l’affissione di manifesti funebri e l’accensione di lumini davanti ai portoni delle case.

I defunti di cui si piange la dipartita sono i quaranta edifici di San Berillo condannati a morte dallo studio di dettaglio con cui l’Urbanistica ha individuato le costruzioni che possono essere demolite e ricostruite senza alcun vincolo.

La rappresentazione è stata pensata e realizzata dagli attivisti di Officina Rebelde, un centro sociale che da più di dieci anni opera nel quartiere di San Berillo e che gestisce anche uno sportello di consulenza che riaprirà presto i battenti dopo la chisura imposta dalla pandemia.

Nella forma originale e provocatoria del finto funerale, Officina Rebelde ha voluto riportare all’attenzione un problema che riguarda non solo San Berillo, ma tutta la città.

Lasciare mano libera alla speculazione in un luogo del centro storico così caratterizzato dal punto di vista edilizio, significa stravolgere un intero tessuto urbanistico che andrebbe invece salvaguardato.

Se è vero, infatti, che molti edifici sono abbandonati e cadenti, interventi mirati alla manutenzione, al restauro, al risanamento conservativo permetterebbero di recuperare le singole unità edilizie mantenendo l’omogeneità del contesto.

Procedendo nella strada intrapresa, che lascia mano libera alla speculazione, si rischia di stravolgere l’identità di un quartiere, che potrebbe – con interventi mirati – essere recuperato e diventare un piccolo gioiello.

San Berillo può essere salvato solo se tutta la città si muoverà in sua difesa. L’iniziativa descritta in questo video, riproponendo la questione, va in questa direzione.

Guarda il video

Argo

Recent Posts

Bosco di Monte Ceraulo a Mascalucia, una chiusura ingiustificata che danneggia la comunità

Avevamo gioito qualche anno fa della apertura al pubblico, a Mascalucia, del Bosco di Monte…

16 ore ago

Gaza, la Freedom Flotilla e gli interrogativi sulla democrazia. Non solo israeliana

Domani, venerdì 13 giugno nel cortile della Camera del Lavoro, via Crociferi 40, alle ore…

3 giorni ago

E’ Stato il terremoto

Sulla copertina, con il titolo tutto in maiuscole, l'iniziale maiuscola di Stato si perde, ma…

4 giorni ago

Referendum, una discussione necessaria

Un nostro lettore ci propone, a caldo, alcune riflessioni sui risultati referendari. Nessuna pretesa di…

5 giorni ago

Sorelle vi crediamo. I difficili percorsi di chi denuncia la violenza sessuale

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento delle attiviste e degli attivisti di Consultorio Mi Cuerpo Es…

6 giorni ago

Referendum 2025, cinque sì ai diritti

C'è chi andrà al mare e chi andrà al seggio ma non prenderà la scheda,…

1 settimana ago