Timpesti e Carmarii, tempeste e bonacce. È l’insegna di un locale salsamenteria e delicatessen che a Castellammare del Golfo promette buoni panini, imbottiti con formaggi e salumi a km 0 e bottarga di tonno.
Non si vuole qui pubblicizzare nessun esercizio commerciale: il fatto è che questo locale custodisce tante memorie e anche una storia che merita di essere raccontata.
Le memorie appartengono a Castrenze Navarra, nato a Castellammare nel 1892 e morto poco lontano nel 1965. Figlio di poverissima gente, a 14 anni Castrenze s’imbarca come mozzo e viaggia fino ai venti anni per tutto il Mediterraneo.
Ritornato in paese vi apre uno studio di fotografia e comincia a fotografare e a scrivere poesie.
Dunque Castrenze Navarra è un fotografo e un poeta. Ma è anche un antifascista ed un comunista,
entra ed esce dal carcere piuttosto spesso, in quegli anni, e tra un sorso di ricino e l’altro ripete ogni volta la stessa frase: “potete ripulirmi le viscere ma non svuotarmi il cervello”.
Le pareti del locale riportano, alcune incorniciate ed autografe, altre trascritte col gesso su lavagnette le sue belle poesie e anche altri scritti, come la prima pagina manoscritta di Navutru Munnu. Il giovane Navarra è innamorato di una ragazza, che nelle poesie a lei dedicate chiamerà Villanti, ma si sposerà solo in tarda
età con una donna di nome Maria Stella. Non avrà dunque figli e sarà un nipote ad ereditarne il negozio.
Passano gli anni, lo studio fotografico è chiuso da tempo.
La storia comincia con due ragazzi di Castellammare come tanti che s’incontrano, s’innamorano, decidono di sposarsi. Lei è la figlia dell’unico parente di Navarra, lui un ingegnere che lavora a Palermo. Prima del matrimonio i loro padri, che da giovani hanno dovuto come molti altri spostarsi fuori paese per trovare lavoro, scoprono di conoscersi fin da ragazzini e ricordano insieme i pomeriggi che da bambini trascorrevano nello studio di Navarra mangiando pane e salame.
Trascorrono altri anni. Nel lavoro l’ingegnere incontra difficoltà sempre crescenti che lo costringono a mettere in discussione il suo futuro professionale; morto il suocero, un giorno ritrova fortunosamente un baule che custodisce i manoscritti e le pubblicazioni di Navarra.
Ora i clienti mentre mangiano possono leggere le poesie appese alle pareti e se saranno curiosi, in certi assolati mezzogiorni di calma, il proprietario avvicinerà una sedia al tavolo e parlerà loro di Castrenze Navarra. Così scopriranno che tutto in quella piccola salsamenteria parla di lui: i prosciutti ed i salumi pendono dalla porta-rameria che si trovava nella sua cucina, le mensole alle pareti sono le assi del suo vecchio letto e sopra vi sono disposti il suo set da barba, la penna ed il calamaio, le raccolte di poesie e le macchine fotografiche, delle quali solo la prima, la più antica, sul treppiedi di legno, è sistemata nella piccola stanza accanto, un tempo laboratorio di stampa, ora cantina. Anche i telai delle vecchie imposte attaccate alle pareti, dipinte dell’azzurro che ricorda il suo passato di marinaio, riportano stralci dei suoi scritti e fuori, in mezzo agli altri, c’è il vecchio tavolino sul quale Navarra mangiava e scriveva.
E concludiamo con le ultime annotazioni: negli anni ‘70 l’opera di Navarra è stata oggetto di una tesi di laurea che ha avuto il merito di farlo riscoprire; a lui è dedicata una scuola elementare del paese; Antonio Sottile vorrebbe ripubblicarne le raccolte e l’opera in versi che non è mai stata data alle stampe.
Lotta ai trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, piano Mattei, aiutiamoli a…
Il travolgente sviluppo edilizio che contrassegnò la Catania degli anni cinquanta fece delle vittime illustri,…
Di grande attualità e grande chiaroveggenza ci è parso questo articolo di Nino Recupero, apparso…
I numeri sono quelli del Documento di Economia e Finanza (DEF), a citarli è Nino…
C’è Catania sullo sfondo dell’ultimo romanzo di Simona Lo Iacono (Virdimura, Guanda ed., 2024), ambientato…
Una petizione on line, una lettera al sindaco, volantini, interviste ai media locali, un’assemblea cittadina…