Lo hanno realizzato ieri, alla Plaja, coloro che -aderendo all’iniziativa nazionale della “marcia delle donne e degli uomini scalzi”- hanno voluto testimoniare o la propria esperienza di emigrante o la volontà di accogliere chi giunge nella nostra terra.
Una marcia costellata di musica e colori a cui hanno partecipato africani, italiani, uomini e donne provenienti da paesi del medio oriente e dall’est europeo. E che ha coinvolto anche i bagnanti incontrati lungo il percorso, anche per le belle coreografie e le performance artistiche che la hanno arricchita.
Toccanti i racconti che alcuni migranti hanno fatto della propria storia.
Non solo delusione, come ha raccontato qualche ragazzo: quello che si trova al momento dello sbarco, le persone che si incontrano, l’ambiente a cui si è costretti ad adattarsi lasciano un segno così profondo da indurre qualcuno a tornare nella città in cui è approdato anche dopo essersi spostato in altri luoghi e paesi.
Come previsto, la marcia si è chiusa con un gesto di accoglienza verso chi verrà. Rivolti verso il mare, i manifestanti hanno alzato i loro cartelli di benvenuto, scritti in varie lingue.
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