Un’ istanza che viene anche da 636 autorevoli esponenti della Società Israeliana e persino da Yael, figlia del generale Moshe Dayan. Scrive l’Ansa: “dopo la fuga in avanti della Svezia, primo paese Ue a riconoscere lo stato della Palestina, sta montando nella Ue e all’Onu la pressione a favore di Ramallah. Nel giorno della morte del ministro Ziad Abu Ein, il ‘ministro degli esteri’ europeo Federica Mogherini definisce “estremamente preoccupanti” le notizie “sull’uso eccessivo della forza” da parte israeliana e chiede una “immediata inchiesta indipendente” per accertare i fatti.
E da New York fonti diplomatiche rivelano che entro fine anno, o al massimo a gennaio, potrebbe essere sottoposta al voto del Consiglio di sicurezza la bozza di risoluzione palestinese che chiede la fine dell’occupazione israeliana in Cisgiordania entro il 2016”.
L’Udi chiede ad ogni associazione, circolo, comitato, che condivida questa presa di posizione, di sostenere l’iniziativa di Rete della Pace, Rete italaina disarmo, Sbilanciamoci! e di firmare, quindi, una dichiarazione simbolica “Noi riconosciamo lo Stato di Palestina” da inviare urgentemente alle nostre istituzioni.
Questo è il link nel quale si può trovare il modello di dichiarazione
Ecco gli indirizzi ai quali inviarla:
Matteo Renzi
Presidente del Consiglio dei Ministri
centromessaggi@governo.it
Paolo Gentiloni
Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
gabinetto.ministro@cert.esteri.it
Parlamentari per la Pace
parlamentariperlapace@gmail.com
Rete della pace
segreteria@retedellapace.it
“E’ dal 1980 che l’Unione Europea afferma che la soluzione a questo cruciale conflitto sia quella di arrivare a “due popoli e due stati”, ma quello che abbiamo visto finora è solo la crescita della colonizzazione dei territori palestinesi occupati dal 1967 da parte di Israele”.
“Ci auguriamo e chiediamo che il nostro governo – sostiene l’Udi – sappia agire con onestà e coraggio oltre che rispetto per la giustizia e la legalità internazionale, riconoscendo lo Stato di Palestina”.
Da parte nostra continueremo ad agire affinché i due popoli possano coesistere in pace e sicurezza, praticando principi e valori universali di giustizia e di democrazia”
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