Il primo è Valerio Buemi, studioso di arabistica e islamologia che, insieme a Salvatore Toscano, nel novembre del 2012 ha fondato Libera Diretta, esperimento di comunicazione che utilizza il sistema di Google Hangout e la diretta su youtube per discutere in modo libero e interattivo di attualità, cultura (Argo si è già occupato di una puntata di Libera Diretta) e relazioni internazionali.
Il secondo è Nino Orto, giornalista freelance esperto di Medio Oriente, scrive soprattutto di terrorismo islamico e gruppi jihadisti. Viaggia spesso nella regione e recentemente è stato in Tunisia per seguire le elezioni legislative, avvenute il 26 ottobre scorso (ecco la sua pg fb “Osservatorio Mashrek”).
Dalla fusione delle loro conoscenze giornalistiche e comunicative nasce Libera Diretta Osservatorio Mashriq, programma di approfondimento sul Medio Oriente che discute in modo informale e interattivo questioni spesso troppo estranee alla gente comune, non solo perché molto complesse, ma soprattutto perché trascurate dai mass media mainstream italiani che non permettono di orientarsi tra le trame della ragnatela mediorientale.
La matassa si sbroglia sin dalla prima puntata, durante la quale Valerio spiega il significato della parola araba Mashriq (termine che indica l’area geografica delimitata da Egitto, Penisola arabica, Iran e Turchia) e, insieme a Nino discutono delle recenti vicende irachene: perché l’Isis è riuscito ad avanzare così facilmente in Iraq e a cosa si può attribuire la scelta delle truppe irachene di non difendere le proprie città? Cosa ha causato il totale fallimento della strategia americana di ricostruzione dell’Iraq, avviata nel paese all’indomani della caduta di Saddam Hussein? E da questa palese instabilità dell’area, chi ci guadagna? Per esempio, chi fornisce le armi all’Isis?
Analisi sempre accurate e attente anche alla storia dell’area mediorientale, che permettono di chiarire le cause di quanto accade oggi fornendo contemporaneamente gli strumenti per valutarne le conseguenze future senza focalizzarsi solo sugli aspetti cruenti delle vicende attuali, pessima abitudine dei mezzi d’informazione tradizionali che tendono troppo spesso a spettacolarizzare la tragedia mediorientale, senza spiegarne le dinamiche.
Questa collaborazione ha dato i suoi frutti, racconta Nino, anche in vista della necessità di sperimentare nuove forme di giornalismo, che partano dal basso e che riescano comunque ad arrivare alle persone e a coinvolgerle. Del resto gli strumenti comunicativi utilizzati da Libera Diretta sono orientati verso questo obiettivo, non sempre facile da realizzare: tutte le puntate sono in diretta, si interagisce durante la trasmissione con gli spettatori che possono commentare o fare domande tramite i social network e spesso intervengono esperti invitati a partecipare. Il valore aggiunto delle puntate è anche dato dalla lettura di alcuni giornali panarabi online che Valerio traduce simultaneamente dall’arabo all’italiano; ciò permette di comprendere anche il punto di vista di chi abita i territori mediorientali.
Note dolenti, la poca interazione con il pubblico e la rete internet italiana inefficiente, che spesso non consente di trasmettere in modo continuativo e chiaro.
Fino ad oggi gli autori hanno privilegiato un punto di vista giornalistico, ma in
Le registrazioni delle dirette sono tutte visibili su Youtube e sulla pagina di Libera Diretta.
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Buongiorno, sarebbe possibile avere un loro contatto?? Grazie mille e buon lavoro!