Una sorta di testamento visto che, pochi giorni dopo, il 5 gennaio del 1984, Giuseppe Fava, direttore de Il giornale del Sud e poi del mensile I Siciliani, veniva raggiunto dai proiettili esplosi dalle armi di Aldo Ercolano e Maurizio Avola, della famiglia mafiosa di Nitto Santapaola.
Il giornalista, con la schiettezza che gli era congeniale, dice ai ragazzi “Noi siciliani siamo tutti mafiosi. La mafia ce la portiamo dentro da sempre.” Ma contrastare la mafia per Fava è lottare contro la miseria, lottare per la giustizia sociale. Ed anche contro i politici corrotti. “Mandate in Parlamento- li esortò- solo persone sulla cui onestà potete giurare”.
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