“In questa città c’è ancora molto da fare”, ha
Il noi era riferito non solo alla Fondazione Fava ma anche a tutti i cittadini che, con la loro presenza sul luogo della lapide, hanno dimostrato, anche nella fredda mattinata di una domenica, di voler ribadire la loro fedeltà alla memoria di un uomo che “non è un eroe” ma un giornalista che ha fatto il suo lavoro “a schiena dritta”.
Il gesto era stato deprecato anche da un comunicato della sezione catanese di Magistratura democratica del 7 gennaio.
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