E ci vengono in mente altre storie, storie di miseria, di disoccupazione, di violenza quotidiana in un paese che non è il proprio. Tra le fiamme finisce anche Nabir che viveva e lavorava da sette anni a Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza. Lavori saltuari, in edilizia e in agricoltura, ma nessun contratto. Senza contratto niente permesso di soggiorno. Senza permesso di soggiorno niente tranquillità. Braccato dai carabinieri con lo spettro di essere rimpatriato, proprio adesso, in Tunisia, si dà fuoco e solo per miracolo non muore. Un gesto estremo, come quelli che in Tunisia hanno segnato la fine del regime di Ben Alì.
Anche a Catania sono tanti i blitz dei vigili urbani per “liberare” dai venditori ambulanti senegalesi i marciapiedi sotto i portici di corso Sicilia. Operazioni in cui si sequestrano delle povere cose, prodotti a buon mercato, contraffatti o meno che siano. Qualcuno, un lettore, si chiede dalle pagine del quotidiano locale: “Perchè si sequestra merce solo agli extracomunitari?” E la Rete Antirazzista Catanese, ARCI, Open mind, Cobas, Gapa, Gas tapallara, Pcdi, Rdb-Cub denunciano un’operazione delle forze dell’ordine nel corso della quale a due migranti vengono sequestrate 80 cinture non contraffatte mentre viene loro attribuita merce di proprietà altrui. Uno, Ndiane, vive in regola dall’87 e possiede una regolare licenza di vendita; il secondo, Diagne ha fatto richiesta di regolarizzazione nel settembre 2009.
“Negli ultimi tempi, a Catania, – dice la Rete antirazzista- la situazione degli ambulanti della Fiera , soprattutto senegalesi, è peggiorata. I controlli si moltiplicano e nei sequestri spesso si usano metodi violenti. In una città dove l’abusivismo regna sovrano, dove le cosche mafiose controllano interi territori e settori centrali dell’economia, i rappresentanti delle istituzioni hanno scelto di risolvere la vertenza degli ambulanti per via militare”.
Fino ad oggi non è accaduto l’irreparabile. Nessuno a Catania si è dato alle fiamme. Ma non esasperiamoli. Non tiriamo troppo la corda. “Per opporsi a tutto ciò, dietro l’esempio dei sans papiers francesi”, il Coordinamento catanese per un 1° marzo migrante, formato da Rete Antirazzista, CPExperia, Cobas, Coordinamento immigrati contro la sanatoria truffa, Red Militant promuove la mobilitazione per il 1° marzo. Alle 11 conferenza stampa di fronte all’ingresso del villaggio degli aranci a Mineo; alle 18 presidio antirazzista in piazza Stesicoro.
Che ci siano differenze tra Nord e Sud, e in genere tra le Regioni italiane,…
Rispetto al 2015 nulla è cambiato. Le morti sul lavoro sono anzi cresciute. Non dimentichiamo…
Lotta ai trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, piano Mattei, aiutiamoli a…
Il travolgente sviluppo edilizio che contrassegnò la Catania degli anni cinquanta fece delle vittime illustri,…
Di grande attualità e grande chiaroveggenza ci è parso questo articolo di Nino Recupero, apparso…
I numeri sono quelli del Documento di Economia e Finanza (DEF), a citarli è Nino…