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La lotta alla mafia negli scatti di Letizia Battaglia

“Se la guerra è civile”. Palermo dal 1975 ai primi anni ’90.

Letizia Battaglia (Palermo, 1935) é una delle protagoniste della fotografia italiana contemporanea
Prima donna e primo fotografo europeo a ricevere (1985) il prestigioso premio “W. Eugene Smith Award”, Letizia Battaglia rappresenta uno degli esempi di maggiore rigore nella lotta alla mafia e per l’affermazione dei diritti civili. Esordisce nel 1972 collaborando al quotidiano l’Ora di Palermo per il quale, nel corso di un ventennio, ritrae e testimonia i cruenti anni di piombo della guerra di Mafia, i delitti eccellenti, le stragi. La sua opera rappresenta la testimonianza diretta di un sistema corrotto e dominato dalla violenza. La sua lotta ed il suo coraggio  sono stati spesi a favore dei diritti della donna, della dignità e della giustizia.
Nel 1979 ha cofondato il centro di documentazione Giuseppe Impastato. Attiva nella vita politica, é stata tra le principali protagoniste della Primavera di Palermo, fondatrice della Rete con Leoluca Orlando, Consigliere Comunale e Assessore del Comune di Palermo e poi Deputato Regionale. Nel 1992, dopo le stragi Falcone e Borsellino, ha fondato la rivista Mezzocielo, periodico femminile che rappresenta una voce libera nell’editoria italiana.
Ha esposto in Italia, nei Paesi dell’Est, in Francia, Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera, Canada. Il suo impegno sociale e la sua passione per gli ideali di libertà e giustizia sono descritti nella monografia delle edizioni Motta, Passione, giustizia e libertà (lo stesso titolo di una sua mostra recente).
Nonostante le sue radici profondamente siciliane, la Battaglia si era trasferita nel 2003 a Parigi, delusa per il cambiamento del clima sociale e per il proprio conseguente isolamento.  Nel 2005 è tuttavia tornata nella sua Palermo.
Letizia Battaglia lascia Palermo (Repubblica, 27/12/03)
Intervista a Letizia Battaglia su Narcomafie
Letizia Battaglia al Laboratorio Zeta

Argo

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