Adesso sono guai: la Procura iscrive Rossitto nel registro degli indagati per tentativo di concussione e tentativo di ricatti sessuali e anche l’amministrazione dell’Università di Catania provvede ad avviare la contestazione degli addebiti nei confronti del professore. Il rettore Recca, poi, firma un ordine del giorno aggiuntivo per la prossima seduta del Senato accademico con il quale propone la sospensione cautelativa del docente.
Ma lui nega tutto. Anzi rilancia. Sarebbe vittima di un tranello, una trappola mortale tesagli da questa diabolica studentessa che lo ha trascinato nella stanza del motel, lui ignaro di tutto.
La notizia rimbalza sui giornali nazionali mentre gli studenti della facoltà invocano le dimissioni del docente. Al suo fianco scende in campo Toni Zermo, inossidabile inviato de La Sicilia e suo amico di vecchia data. Sulle pagine del quotidiano gli dedica mezza pagina, apertura e spalla, un pezzo e un’intervista in cui raccoglie le angustie del professore: “Sono caduto in una trappola, un po’ da cretino, un po’ da maschilista”.
Povera mammoletta! Non l’avremmo mai detto che uno che è uscito vittorioso da vicende giudiziarie, che è stato consigliere di due presidenti della Regione, studioso e docente, nonchè amministratore pubblico, si facesse giocare così da una ragazzina di venti anni.
Vedi l’intervista della studentessa che lo ha denunciato; un’intervista a un’altra studentessa; il servizio di LineaTG pubblicate su Youtube da SiciliaWeb
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