Il suono delle stoviglie battute risuona nelle strade che circondano il carcere di piazza Lanza, si eleva in modo più o meno intenso in base al riverbero dei palazzi prospicienti su via Ala e su via Macchi. Per il resto non ci
Diritti umani violati piuttosto che un argomento di letteratura. E’ stata l’insolita proposta alla città da parte di un’associazione nata per ricordare un letterato catanese, Sebastiano Addamo. Come relatori, presso la Biblioteca Ursino Recupero, sono stati invitati, lo scorso 25 febbraio, Simonetta
Abbiamo cercato di riflettere insieme sulla situazione delle carceri e soprattutto sulla proclamazione dello stato di emergenza. Proviamo a concludere. Innanzi tutto è evidente che, più che di piani emergenziali, si sente il bisogno di un ripensamento generale sulla base del quale
Il piano di Alfano, di cui abbiamo esposto la prima parte, non si ferma all’edificazione di nuove strutture. Mira anche a introdurre “misure deflattive”, che alleggeriscano il sovraffollamento delle carceri. E prospetta nuove assunzioni di agenti di custodia. Per quanto riguarda le
Il progetto del Commissario straordinario Ionta, di cui abbiamo già parlato, è perfettamente congruente con il Piano del Governo, detto anche Piano Alfano. Ed è proprio questo Piano che suscita le maggiori perplessità, nel merito e nel metodo. Perchè, innanzi tutto, proclamare
Franco Ionta è divenuto Commissario straordinario per l’emergenza carceri e “potrà procedere in deroga alle ordinarie competenze, velocizzando procedure e semplificando le gare d’appalto”. Non vogliamo sottolineare il fatto che il “braccio operativo con cui gestire l’emergenza carceri sarà la Protezione civile”,
Sovraffollate. Lo sentiamo spesso ripetere. Cadenti e in stato pietoso. Questo non lo dice quasi nessuno. Parliamo evidentemente delle nostre carceri, che cadono letteralmente a pezzi, rendendo le condizioni di detenzione indegne di un paese civile. Difficile anche la condizione in cui