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La voce di Rosa

“Voce di donna che grida nel deserto, scrive Maria Grosso. Voce che culla, che nutre, che consola. Voce che raschia, che attraversa pietra”. Stiamo parlando di Rosa Balistreri, cuntastorie e cantastorie siciliana, alla cui vicenda, personale e artistica, Nello Correale ha dedicato

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Amuri ca di notte vai cantannu

Sicilia, seconda metà dell’ottocento, una donna, a capo di un’allegra brigata di contadini, canta, accompagnata dalla chitarra battente e dai violini, una canzone d’amore in cui parla di se stessa, dei suoi problemi, del suo uomo. Sembra incredibile, eppure, come scrive Francesco

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Mi votu e mi rivotu

“Tra le canzoni popolari siciliane – scrive Francesco Giuffrida – Mi votu e mi rivotu è tra le più note e cantate”. Nasce, o comunque si diffonde in Sicilia, nel Settecento, infatti la prima registrazione su carta risale ai primi anni dell’

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