Le cosiddette “sciare”, in passato considerate aree povere, sterili, di scarso valore e praticamente inutili, se non addirittura un problema, sono state oggi rivalutate da vari punti di vista.
Partiamo dall’importanza che hanno dal punto di vista idrogeologico e dal ruolo che hanno sempre svolto nel difendere la Città dagli episodi alluvionali più intensi, agevolando anche la ricarica delle falde idriche sotterranee. Non è, infatti, un caso che Catania non sia mai rimasta senz’acqua anche nelle circostanze più sfavorevoli.
Vero è che talora l’acqua non arriva nei rubinetti delle nostre abitazioni, ma questo avviene non perché manchi l’acqua nel nostro sottosuolo, ma a causa di disservizi tecnici o gestionali imputabili al cattivo funzionamento delle società che gestiscono il servizio idrico cittadino.
All’acqua e, in particolare alla “Qualità delle acque siciliane, biodiversità e salute” è stato dedicato, nell’aprile del 2025, ad Acireale, il convegno “Acqua in bocca”, dove il geologo Giuseppe Filetti ha svolto una relazione su “Il potere autodepurante del sottosuolo etneo e lo stato di salute delle acque sotterranee”.
Ha spiegato che l’Etna costituisce un vero e proprio serbatoio idrico naturale, con acque di elevata qualità, grazie al potere autodepurante del suo sottosuolo. Questo ‘serbatorio’ viene alimentato prevalentemente dalle precipitazioni piovose e nevose, ed è proprio la ‘copertura’ lavica del terreno, molto permeabile, a favorisce la penetrazione nel sottosuolo delle piogge e delle acque di scioglimento delle nevi.
Il terreno vulcanico, ha proseguito il relatore, agisce come una “spugna naturale” e, trasferendo le acque in profondità con un processo lento (differente dello scorrimento dell’acqua in superficie, che può essere molto veloce) permette un’efficace filtrazione naturale chimica, fisica e biologica, che rende l’acqua progressivamente più pura e ricca di sali minerali.
Ecco perché – ha proseguito il geologo – le acque sotterranee dell’Etna sono spesso potabili senza alcun pre-trattamento.
Nella Sicilia orientale abbiamo, quindi, non solo una risorsa idrica sotterranea abbondante, ma anche di qualità elevata e disponibile con regolarità, un vero e proprio patrimonio prezioso, “direi unico”, ha concluso il relatore.
Per salvaguardare la risorsa idrica bisogna considerare una risorsa da salvaguardare anche la ‘sciara’. Alcuni geologi professionisti, pubblici e privati, ritengono che sarebbe opportuno, nella redazione del PUG di Catania, prevedere anche un catasto delle sciare che rimangono a cielo aperto. In questo modo sarebbe più facile proteggerle dalle speculazioni edilizie e dagli usi impropri e pericolosi, come – ad esempio – le discariche.
Tra le sciare da salvaguardare ci sono quelle degli Orti della Susanna, denominazione usata per indicare l’area verde di Cibali, in passato individuata per realizzare il Centro Direzionale e di cui oggi si discute la sorte.
Quest’area, data la sua posizione a quote inferiori rispetto alle zone circostanti, che sono anche più urbanizzate e impermeabilizzate, diventa – in caso di pioggie intense – una sorta di imbuto in cui viene convogliata e temporaneamente rallentata la infiltrazione dell’acqua meteorica. Una funzione che potrebbe essere massimizzata realizzando alcuni interventi idraulici di supporto come la creazione di bacini di laminazione controllata.
L’area, comunque, è già dotata, di uno o più pozzi antichi per l’eduzione dell’acqua, quelli che hanno permesso di impiantare e coltivare i famosi Orti che, si sa, necessitano di acqua senza interruzioni.
Proprio questa grande risorsa idrica può contribuire in modo sostanziale alla
corretta rinaturalizzazione degli Orti della Susanna, permettendo di valorizzare ‘a parco’ questo spazio urbano per molti aspetti ancora integro. Come molti cittadini e associazioni chiedono a gran voce.
Nel contempo, la scelta di non cementificare e non impermeabilizzare quest’area le lascerebbe appieno il ruolo di collettore idrico naturale della città, a vantaggio di tutti noi.
Ringraziamo Filippo Timpanaro per la foto di copertina
La data ultima delle consultazioni è il 26 giugno. Dopo questa data non sarà più…
Due giornate intense per costruire una visione comune: una città che educa, che si prende…
Doveva essere una festa e certamente lo è stata. Soprattutto per i bambini, anche molto…
Anche quest’anno il circolo Uaar di Catania e Cobas Scuola della provincia di Catania hanno…
Cavità naturali e artificiali da brivido sono presenti nel sottosuolo della nostra città, che immaginiamo…
“Tornerò, ci vedremo presto”. Così Tiziana Roggio, augustana di origine, chirurga al S. George’s hospital…