La data ultima delle consultazioni è il 26 giugno. Dopo questa data non sarà più possibile, per i cittadini, inviare proposte e contributi per la redazione del Piano Urbanistico Generale (PUG).
Così leggiamo sul sito del Comune, laddove si annuncia l’avvio di un percorso partecipativo per la redazione del nuovo Piano, non per generosa disponibilità dell’Amministrazione ma perché la partecipazione dei cittadini alla pianificazione è prevista dalle legge regionale 19 del 2020 e dalle relative Linee guida, peraltro pubblicate con molto ritardo rispetto al dovuto.
Che intenda tenere conto, o meno, delle proposte avanzate, ancora una volta l’Amministrazione non ha saputo fare altro che offrire una comunicazione a senso unico, ricevendo i contributi offerti senza creare uno strumento che consentisse alla città di conoscerli tempestivamente nè, tanto meno, di commentarli o integrarli. Si è limitata a registrare e dichirare di voler rendere disponibili, sul sito dell’Urbanistica, gli interventi fatti nel corso degli incontri programmati.
Le proposte, comunque, sono arrivate. Da cittadini e associazioni. Oggi in particolare, mettiamo a disposizione dei nostri lettori la proposta avanza dai Fridays For Future di Catania sull’area di Cibali già destinata a Centro Direzionale, i cosiddetti Orti della Susanna, di cui Argo si è già occupato sia per esporne le pregevoli caratteristiche, sia per ragionare su un suo possibile utilizzo e sulla sua gestione.
Coerentemente con la loro visione, attenta alle questioni ambientali, via via aggravate dalle conseguenze del cambiamento climatico, i FFF hanno chiesto che l’area venga destinata, nel nuovo Piano Regolatore, a Parco Urbano, con “un vincolo di inedificabilità permanente”.
Una proposta che riflette una preoccupazione diffusa in città e condivisa da molti cittadini e associazioni. Essi temono che questo ampio spazio rimasto incontaminato, questo polmone verde che conserva tesori botanici, faunistici, geologici, etno-antropologici, venga distrutto dalla speculazione e dal cemento.
Il documento dei Fridays For Future ha, quindi, trovato ampi consensi ed è stato firmato da altre 34 associazioni, tra le quali Argo, riscuotendo interesse anche all’interno delle municipalità in cui il tema è stato discusso.
Davanti ad un consenso così ampio, le resistenze dell’Amministrazione, che si è – fino ad ora – dimostrata poco propensa a farsi carico della salvaguardia di questo bene, dovrebbero cadere.
E la città potrebbe finalmente vedere ridotta la nota carenza di verde urbano che contribuisce a renderla una delle città meno vivibili d’Italia. Così come sinteticamente ed efficacemente scrivono gli autori del documento.
Si avanza formale richiesta affinché l’area di proprietà del Consorzio Centro Direzionale di Cibali, estesa per 173.680 metri quadrati e attualmente in stato di inutilizzo, sia così definita nel nuovo PUG:
● Destinazione Urbanistica: “Verde pubblico attrezzato di interesse metropolitano”, con l’imposizione di un vincolo di inedificabilità permanente.
● Trasformazione: Realizzazione di un ampio Parco urbano, caratterizzato da multifunzionalità, piena accessibilità e progettato secondo rigorosi criteri di forestazione urbana, promozione della biodiversità, inclusione sociale, sostenibilità ambientale e resilienza climatica.
Motivazioni e risultati attesi
Nel 2019 il Consiglio comunale di Catania ha approvato le direttive per il nuovo Piano Regolatore Generale (PUG), rilevando una forte carenza di verde pubblico e parchi urbani: il fabbisogno non soddisfatto per il 2019 era di circa 170 ettari di verde pubblico e 440 ettari di parchi urbani e territoriali.
Tale deficit, aggravato da una distribuzione disomogenea degli spazi verdi nei quartieri, impone una risposta strutturale e sistemica, come l’adozione di un Piano/Programma di Infrastrutturazione Verde, con l’obiettivo concreto di ridurre di almeno 2°C la temperatura estiva diurna nelle aree più calde della città e affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla fragilità ambientale.
La realizzazione dell’intervento proposto si configura come una risposta concreta a molteplici esigenze urbanistiche, ambientali e sociali della città di Catania:
● Mitigazione della Carenza di Verde Urbano: Catania versa in una condizione di significativo deficit di verde pubblico fruibile per abitante, tra i più bassi delle grandi città italiane. Tale carenza acuisce problematiche ambientali e sanitarie, in particolare nei quartieri periferici e densamente popolati. La creazione del parco rappresenterebbe un’azione compensativa fondamentale.
● Potenziamento dell’Adattamento Climatico: Un Parco urbano svolge un ruolo cruciale nella mitigazione delle isole di calore, nell’assorbimento degli inquinanti atmosferici e nella gestione sostenibile delle acque meteoriche attraverso sistemi di drenaggio naturali. Inoltre, l’elevata permeabilità naturale dell’area, attualmente priva di edificazioni, contribuisce all’assorbimento delle acque meteoriche e rappresenta una risorsa strategica per prevenire allagamenti e contenere i rischi idrogeologici, aggravati dai recenti fenomeni estremi già verificatisi a Catania e destinati ad aumentare con il cambiamento climatico. Eventuali edificazioni comprometterebbero definitivamente questa funzione ecologica.
● Miglioramento della Salute e del Benessere: L’agevole accesso a spazi verdi di qualità è scientificamente correlato a significativi benefici per la salute fisica e mentale dei cittadini, contribuendo alla riduzione delle disuguaglianze sanitarie e al miglioramento della qualità della vita urbana.
● Promozione dell’Educazione e della Partecipazione Civica: L’area designata si presta idealmente ad ospitare orti urbani, percorsi didattici naturalistici, spazi dedicati ad attività scolastiche ed extrascolastiche, laboratori ambientali interattivi e processi partecipativi di progettazione e cura condivisa del parco, coinvolgendo attivamente la comunità.
Fonti di Finanziamento Potenziali
La realizzazione del Parco Urbano si presenta compatibile con l’attivazione di diversi canali di finanziamento, tra cui:
● Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) 2021-2027: In particolare, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per interventi di rigenerazione urbana e adattamento ai cambiamenti climatici.
● Piani Nazionali per la Forestazione Urbana: Ad esempio, il Programma “Italia City Forest” e iniziative analoghe promosse a livello nazionale.
● Fondo per la Tutela dell’Ambiente e del Territorio: Strumento finanziario statale destinato a progetti di rilevanza ambientale.
● Accordi di Programma con la Regione Siciliana: Possibilità di cofinanziamento attraverso specifici accordi tra il Comune e la Regione, anche con sostegno a fondo perduto.
● Partenariati Pubblico-Comunitari: Implementazione di modelli di collaborazione innovativi, come i “patti di collaborazione”, per coinvolgere attivamente la comunità nella gestione e cura del parco.
Bisogna anche considerare che i costi di gestione e manutenzione del parco dipenderanno dalle scelte progettuali adottate. Il mantenimento dell’ecosistema esistente, con la conservazione della vegetazione autoctona già presente, consente di contenere significativamente le spese, evitando gli oneri tipici dei parchi tradizionali ad alta manutenzione.
Conclusione
Si ribadisce la convinzione che la creazione di un Parco Urbano nell’area di Cibali rappresenti un intervento strategico e di alto valore simbolico per l’intera città di Catania. Tale iniziativa è in grado di coniugare efficacemente la tutela ambientale, la promozione della salute pubblica, il rafforzamento della coesione sociale e la piena attuazione del diritto alla città per tutti i cittadini. La rete delle associazioni firmatarie manifesta fin d’ora la propria piena disponibilità a partecipare attivamente a ogni successiva fase di co-progettazione, gestione condivisa e monitoraggio civico dell’intervento.
In virtù di quanto esposto si richiede formalmente l’inserimento esplicito della presente proposta nel Documento Preliminare del PUG, con la definitiva destinazione vincolata a verde pubblico urbano dell’area identificata, ai sensi e per gli effetti del Regolamento UE 2024/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2024, su Ripristino della natura (Nature Restoration Law): questo infatti impone che entro il 2030 non si registri alcuna perdita netta della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani né di copertura della volta arborea urbana nelle zone di ecosistemi urbani.
(firmato da) Fridays For Future Catania e altre 34 associazioni che trovate nel documento scaricabile a questo link
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Non voglio turbare i sogni di tanti cittadini catanesi sollecitati a dare pareri sul verde cittadino : non credo che la proposta verrà realizata . E' solo un inganno dolciastro sulla benevola volontà di incrementare il verde .Dato il suggerimento , il provvedimento di vincolo chi lo darà?Non ci saranno tanti bei marpioni che vorranno mettere le mani su quelle aree per fare soldoni? I BARBARI AL POTERE sono ben consigliati e diospongono di tanti cervelli per evitare che broccoli e carciofini vengano sistemati nella aree dell'auspicato PARCO URBANO DI CIBALI. I consigli vengano accettati ma chi li mette in pratica?