Ancora una volta, il Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer (Comitato Utenti Ferrovie Regionali) denuncia lo stato di arretratezza dei trasporti in Sicilia. “In Sicilia gli attuali treni regionali veloci sono solo un bluff. I regionali veloci sono nati circa 5 anni fa per adeguarci agli standard nazionali sostituendo i treni regionali diretti. I treni regionali veloci di veloce non hanno nulla se non la diminuzione delle fermate fermi restando i tempi di percorrenza”.
Di più, sulla tratta Catania Palermo la situazione è peggiorata, infatti “le percorrenze del 2015 erano di 2 ore e 47 – 2 ore e 55 minuti”.
Secondo il Comitato “In Sicilia si viaggia con i tempi di percorrenza dell’anno 2000, nonostante in questo ventennio vi siano stati miglioramenti infrastrutturali, quali il raddoppio della Messina-Giampilieri, della Fiumefreddo-Giarre-Riposto, Catania Ognina-Catania Centrale e i vari ammodernamenti della Catania-Siracusa. Stessa situazione sulla dorsale tirrenica.
Una domanda sorge spontanea a cosa sono serviti tutti gli investimenti infrastrutturali per velocizzare e diminuire i tempi di percorrenza se i tempi sono rimasti gli stessi”?
Non a caso, “alla presentazione dei nuovi treni “Pop” si è proclamato che finalmente in Sicilia si potrà andare a 160 km/h, quando già con i treni “Minuetto” in alcune tratte ferroviarie i 160 km/h vengono garantiti”.
Di fronte alle tante, troppo, criticità presenti il Comitato Pendolari Siciliani propone che: “La Regione Siciliana metta più treni in servizio sulle tratte ferroviarie Siciliane compresi i giorni festivi, anziché chiedere treni veloci
E riveda, per la parte che riguarda il miglioramento delle performance, lo schema di “Accordo quadro per i servizi di trasporto pubblico locale tra Rete Ferroviaria Italiana Spa e la Regione Siciliana per l’utilizzo della capacità dell’infrastruttura ferroviaria” sottoscritto il 3 maggio 2017 con la deliberazione di giunta regionale n.183.
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