Studenti diversamente abili e Asacom

22 agosto, decine e decine di operatrici/ori Asacom protestano sotto la Prefettura.

Asacom è un termine poco conosciuto per i non addetti ai lavori, sono le/gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione e il loro ruolo è previsto dalla legge 104.

Si tratta di operatori specializzati che esercitano compiti di natura intellettuale per colmare le lacune dello studente diversamente abile in ambito di autonomia e/o di comunicazione; garantendo, anche, la mediazione fra le diverse professionalità presenti nell’ambito scolastico, con l’obiettivo di amplificare le capacità del soggetto diversamente abile.

Al pari degli Insegnanti di sostegno, sembrerebbe logico, che dovrebbero essere reclutati e pagati dal Miur (istruzione). Non è così, dipendono, infatti, dagli Enti Locali, come l’organizzazione dei servizi di trasporto e di quelli igienico-personali.

In Italia, mancano linee guida nazionali, conseguentemente, ogni regione decide come organizzare il servizio.

La Città Metropolitana di Catania, che sovrintende ai servizi per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dell’Università, in vista del prossimo anno scolastico, il 30 luglio aveva pubblicato un avviso per predisporre un albo degli operatori.

Da esso i genitori degli studenti diversamente abili, e parliamo di disabilità grave (legge 104, art.3, comma 3), essendo informati su titoli e competenze, avrebbero potuto individuare a chi rivolgersi.

Apriti cielo. Come nel passato, le Cooperative, che monopolizzano i servizi, e i sindacati che le appoggiano (CGIL,CISL,UIL) hanno fatto pressioni sul sindaco di Catania, Pogliese (che è anche sindaco della Citta Metropolitana), perché l’avviso venisse ritirato, e così è stato.

Il nuovo avviso prevede che il servizio possa essere svolto solo dalla Cooperative. Ovviamente, Pogliese, prima di cambiare idea, non ha ritenuto opportuno consultare né gli operatori, né le famiglie.

Cambiano i sindaci, ma la musica rimane la stessa. Nel passato, infatti, era stato Bianco a bloccare la possibilità di individuare 2 albi: uno per i lavoratori “individuali”, l’altro per le Cooperative.

In sostanza, se un operatore vuole lavorare non può farlo se non nella qualità di socio/dipendente di una cooperativa. A rendere il tutto più incomprensibile, il fatto che nel Comune di Catania, da cui dipendono le scuole primarie e le secondarie di primo grado, esistono – invece – i due albi.

Non disposti a continuare a subire, circa duecento operatori hanno dato vita all’associazione Cobas Asacom Scuola.

Oggi, durante la manifestazione, una delegazione è stata ricevuta in Prefettura dal Vicecapo di Gabinetto, Marco Oteri.

La delegazione ha ribadito la richiesta di istituire 2 albi (anche per garantire il diritto di scelta delle famiglie), ha fatto notare come, col nuovo bando, i costi per ogni ora di lavoro aumenteranno di 5/6 euro, con conseguente riduzione dei servizi e ha chiesto un intervento della Prefettura per rispondere al forte disagio degli operatori.

Argo

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  • Il papa polacco cosa disse? Disse ke noi non siamo angeli, siamo esseri umani come tutti. Quando si muore dio lo sa

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