Da nessuna parte come là “dentro” i ragazzi ristretti italiani e stranieri hanno le stesse opportunità e tutta l’area educativa lavora affinché nessuno debba essere segnato negativamente a causa dell’esperienza detentiva che, addirittura, spesso si rivela un’opportunità.
Ma qualche giorno fa è stato davvero geniale fare accogliere due Ministri (Giustizia e Istruzione) e il Presidente della Camera di un Governo che ha sequestrato la nave Diciotti, varato il famigerato decreto Salvini sull’immigrazione e fatto scomparire le ONG che salvavano vite nel Mediterraneo, da un mediatore culturale marocchino, Abdul Jourairi, e da ragazzi tunisini, egiziani, marocchini, albanesi in una coloratissima biblioteca arredata come una sala da the magrebina.
E la stessa magia si è realizzata anche coi Ministri che hanno risposto alle argomentate domande sulla Costituzione Italiana fatte dai ragazzi ristretti ben preparati e hanno gustato l’ottimo the alla menta non senza un po’ di commozione. Da parte del Presidente della Camera in particolare.
A qualcuno di noi è venuto spontaneo pensare a Primo Levi che racconta, nel suo bellissimo libro “Ultimo”, come dal gregge sfinito e senza più reazioni si sia levato, unico e non rassegnato, il grido di un ebreo morente che riuscì a penetrare le barriere di inerzia e remissione, andando a percuotere il centro vivo dell’uomo che è in ciascuno di noi gridando “compagni, io sono l’ultimo”.
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