Trasparenza sulla propria condizione patrimoniale e giudiziaria, impegno nella lotta alla povertà, regolamento sul gioco d’azzardo, completamento del regolamento della festa di S.Agata, voto del Consiglio comunale sul Regolamento del Decoro urbano: questi gli impegni che i candidati dovevano sottoscrivere.
Solo Abramo e Bianco hanno accettato di firmare. “Grasso e Pogliese, pur avendo ricevuto a tempo debito il documento, non hanno fornito alcuna risposta. Quanto a Pellegrino, Libera non è stata in grado di contattarlo”. Lo scrive in un comunicato Renato Camarda, portavoce dell’associazione.
Una iniziativa che ha un precedente nella campagna elettorale delle amministrative del 2013, ma discende soprattutto dall’impegno di Libera e del Gruppo Abele che, per le politiche dello stesso anno, lanciarono Riparte il Futuro, una iniziativa per cambiare la cultura e le leggi tramite “campagne di advocacy rivolte alle Istituzioni con il supporto dei cittadini”.
Allora tutti, tranne Stancanelli, firmarono.
Bianco, eletto, rispettò tre dei cinque impegni che aveva preso: il Regolamento sui beni confiscati, che poi ha permesso ai Siciliani giovani di accedere al bene divenuto “Il Giardino di Scidà”, la creazione della giornata cittadina in ricordo delle vittime di mafia, parte del regolamento sulla Festa di S.Agata.
E’ invece rimasto lettera morta l’impegno relativo al Regolamento del gioco d’azzardo, che viene infatti riproposto, insieme a quello del completamento del Regolamento sulla festa di Sant’Agata e a quello sul Decoro Urbano.
Esporsi ad adesioni che possono essere di facciata, basate su promesse che vengono poi disattese, non è una ingenuità ma uno dei modi che Libera ha scelto di “sporcarsi” le mani con le Istituzioni, come del resto prevede il suo statuto.
Il valore dell’iniziativa non è solo quello di impegnare pubblicamente gli uomini politici e gli amministratori, in modo che diventi più difficile, e politicamente meno conveniente, ignorare le richieste dei cittadini.
C’è dietro visione dell’azione collettiva e dell’impegno civile che, senza rompere con le Istituzioni, le sollecita e, di fatto, le controlla. Sempre che l’impegno e la vigilanza siano costanti.
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