Osservatorio regionale sulla disabilità senza i diretti interessati

Un paradosso denunciato da chi di disabilità si occupa ma soprattutto da chi la disabilità la vive.
Ce ne parla oggi Simonetta Cormaci, donna combattiva e tenace che non si arrende e si spende oggi perchè le persone con disabilità abbiano il giusto riconoscimento dei loro diritti. Così come per decenni si è impegnata, da presidente di un gruppo locale di Amnesty International, a favore di chi – nel mondo – è più fragile ed esposto alla violenza del potere.
Un Osservatorio sulla disabilità senza le persone con disabilità. Non è una battuta, è andata proprio così.
Dopo oltre otto anni dalla costituzione dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (L. 18 del 3/3/2009) a ratifica della Convenzione ONU dei diritti delle persone disabili del 2006, è arrivato finalmente il decreto della Regione Sicilia per costituire l’Osservatorio regionale delle persone con disabilità.
Peccato che la composizione del gruppo di lavoro dell’Osservatorio non preveda la partecipazione delle Associazioni di riferimento dei disabili come invece chiaramente espresso nella Convenzione ONU.
Di conseguenza nell’Osservatorio Nazionale si prescrive che le persone con disabilità devono avere «l’opportunità di essere coinvolte attivamente nei processi decisionali relativi alle politiche e ai programmi, inclusi quelli che li riguardano direttamente”.
Dimenticanza o superficialità?
Il Decreto istitutivo dell’osservatorio Regionale, all’articolo 2, specifica le figure che dovranno comporre l’Osservatorio cioè: «rappresentanti delle Amministrazioni Territoriali; dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani; delle AASP (Aziende Sanitarie Provinciali); dell’Istituto di Statistica; dell’Istituto Scolastico Regionale; dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale; delle Confederazioni CGIL, CISL e UIL.
Beffarda risulta la postilla in cui si scrive che «possono essere chiamati, secondo le necessità, […] le associazioni e le organizzazioni del terzo settore operanti nel campo della disabilità, nonché esperti di comprovata esperienza nel campo della disabilità”.
Perchè? Non volendo arrivare a immaginare cause come la ricerca di consenso per le imminenti elezioni regionali, torniamo a chiederci se sia trattato di superficialità o di sbadataggine.
Eppure, nella redazione del testo, sarebbe bastato copiare alla lettera il testo del documento Nazionale. Ma si sa, anche per copiare, bisogna usare intelligenza e in questo caso anche sensibilità e considerazione per i destinatari del provvedimento.
Auspicabile dunque che l’Assessore alla Famiglia e Servizi Sociali e la Garante per i disabili siciliani prendano atto tempestivamente dello “svarione” e provvedano ad una rettifica del testo.
Dal canto loro le Associazioni di disabili stanno già muovendosi per tutelare gli interessi dei loro associati nelle sedi opportune

Argo

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