Dal Villaggio Sant’Agata una lettera per l'assessore

Disservizi nella zona Sud di Catania, e -a onor del vero- in molte altre parti della cittò, segnalati all’assessore del ramo e rimasti fino ad ora senza riscontro.
A denunciarli una residente del Villaggio Sant’Agata, che ha scritto all’assessore D’Agata. Non avendo avuto risposta, l’ha reinviata dopo qualche giorno, sia al suo indirizzo personale sia a quello istituzionale.
Dalla segreteria dell’assessore ha ricevuto la richiesta di un numero di telefono perchè l’assessore intendeva contattarla personalmente.
Non avendo però ricevuto nessuna chiamata, ha deciso di scrivere ad Argo per non far cadere nel vuoto la sua segnalazione.
Pubblichiamo oggi la sua missiva originaria e speriamo che questo intervento aiuti la signora a ricevere l’attenzione che merita, pur consapevoli che – in una città difficile e spesso incivile come la nostra – è difficile tenere presenti tutte le problematiche che decenni di cattiva amministrazione hanno creato.

“Buon giorno avvocato, mi chiamo Laura R. e mi permetto di scriverle per fare presenti due questioni che mi stanno molto a cuore.
La prima. Giornalmente percorro, per recarmi al lavoro, l’asse attrezzato di Catania sia in uscita da Librino verso la Ct-Pa sia – al rientro – in direzione contraria. Segnalo che è pericoloso percorrere questo tratto di strada.
Manca la segnaletica orizzontale (strisce, frecce di innesto etc.), l’illuminazione è inesistente, le corsie/carreggiate sono invase da piante ed erbacce oltre che da cassette e altro materiale che non viene rimosso perchè il percorso non viene mai spazzato.
Mettendo insieme tutte queste cose, si renderà conto di come il pericolo si centuplichi nelle ore serali, specialmente in inverno e con la pioggia.
Non aggiungo altro su questa segnalazione. Basta che lei faccia il percorso sia di giorno sia al finire del giorno per constatarne la veridicità.
L’altro fatto che intendo segnalare è la sparizione dei cassonetti per la raccolta differenziata di carta e plastica al Villaggio Sant’Agata, il quartiere in cui vivo dal 1969.
A dire il vero i cassonetti per questi materiali, dove ci sono, hanno cambiato la loro funzione. Sono diventati cassonetti ove si butta il sacchetto dell’immondizia.
Ciò non è avvenuto per colpa dell’utente ma per responsabilità degli operatori ecologici che vengono a ritirare i rifiuti. Dall’oggi al domani hanno deciso di lasciare aperti i cassonetti della differenziata, così come fanno per quelli della raccolta dei rifiuti indifferenziati.
A parte il fatto che non è corretto che questi ultimi vengano lasciati spalancati dagli operatori, è ancor più grave che, per sostituire i cassonetti grigi, rotti o bruciati, utilizzino quelli bianchi o gialli, cambiando la loro finalità e contribuendo a diseducare gli abitanti del quartiere.
Non mi importa sapere se alcuni di questi non si comportano correttamente nella gestione dei rifiuti.
Non mi interessa sapere che, anche nel quartiere dove abito, un giorno – vicino o lontano che sia – ci sarà la raccolta giornaliera differenziata con il porta a porta.
Vorrei guardare all’oggi e poter mettere plastica e carta e cartone, che ogni giorno raccolgo e differenzio, nei cassonetti ad essi destinati.
La ringrazio se vorrà intervenire su quanto segnalato e Le auguro una buona giornata.”

Argo

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