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Violenza contro le donne, non solo taxi e panchine rosse


Panchine tinte di rosso nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne, non solo a Catania ma in tutta Italia.
E’ questo il gesto simbolico scelto per ricordare le vittime di femminicidio e di altre forme di violenza. Rosso come il sangue ma anche come il cuore che batte o come il filo della memoria.
Solo un gesto eclatante, un po’ fine a se stesso e a cui si può facilmente plaudire, tanto costa poco e impegna poco al cambiamento? E’ un rischio sempre in agguato, in queste occasioni.
Le difficoltà vengono spesso dai contesti. Facile, a Catania, tingere di rosso una panchina di piazza Verga e farsi belli per questa scelta ‘significativa’.
Ma cosa accade, ad esempio, nelle periferie, dove non ci sono belle piazze e spesso nemmeno le panchine? A Librino, per cominciare, è stato necessario prendere accordi con l’AMT, perchè le uniche panchine sono quelle delle fermate dell’autobus.
E così da oggi anche la cosiddetta città satellite avrà la sua panchina rossa in viale Moncada, con una piccola cerimonia perchè il simbolo sia più efficace. Sara Fagone, responsabile delle periferie per la CGIL e residente a Librino, ha cercato di chiamare a raccolta gli abitanti del quartiere e spera che il gesto non cada nel vuoto ma aiuti a riflettere.
Eppure qualcosa forse sta davvero cambiando, non nel senso che ci siano meno delitti contro le donne, purtroppo sempre numerosi e apparentemente imprevedibili.
Quello che cambia è una certa voglia di mettersi insieme, tra movimenti non solo femministi, per contrastare una mentalità diffusa e possibilmente fare qualcosa che non sia solo simbolico ma concreto.
Molte le iniziative  già realizzate a Catania in previsione della manifestazione nazionale di domani a Roma, “Non una di meno”.
“La violenza maschile sulle donne non è un fatto privato né un’emergenza ma un fenomeno strutturale e trasversale della nostra società che affonda le sue radici nella disparità di potere tra i sessi”. Lo affermano le associazioni che , il 17 novembre scorso, hanno tenuto un’assemblea cittadina presso l’aula consiliare del Comune di Catania.
Hanno aderito associazioni di un varia natura sensibili al problema, da Thamaia alla Lila, dalle Chiese Evangeliche alla Rivolta Pagina, da Città Felice all’UDI, dal Comitato San Berillo ad Amnesty a Open Mind, da Toponomastica Femminile al Centro Studi di Genere dell’Università, ma anche da Rebeldesse, Genus, Ragnatela e Penelope. Con l’adesione individuale di Graziella Priulla, Serena Maiorana, Patrizia Maltese.
Altri incontri sono state organizzati nei giorni successivi, su impulso de La Ragnatela, con la proiezione di video sul tema.
Ieri un invito alla conversazione, “Dal Silenzio alla Parola. Possibilità di riconoscenza tra donne e uomini”, a cura del Comitato popolare Antico Corso.
Oggi il Reading di Ketty Governali e Carmina Daniele “Ad alta voce” e le letture tratte da “Io sono altrove, cercando Alda Merini” di Erica Donzella.
Per ricordare che “la libertà femminile è una libertà relazionale, una sfida che muove i suoi passi a partire da percorsi che s’intrecciano, scelte condivise, scambi, mediazioni tra donne e…tra donne e uomini [e ribadire] il rifiuto radicale di ogni violenza sessista e mercificazione dei corpi, di guerre, innalzamenti di muri e di confini”.
Una iniziativa concreta è quella che sarà presentata oggi da Udi e Coordinamento donne della CGIL, il Taxi rosso, che nasce dalla volontà di offrire alle donne uno strumento pratico che le tuteli e dia maggiore sicurezza per le uscite del tardo pomeriggio o della notte.
Ecco allora la convezione con una società di tassisti, uomini, ma che accettano di prendersi cura delle donne. Le donne tassiste, del resto, nel nostro territorio sono rarissime.
L’esperienza di taxi riservati alle donne è già funzionate in altre città. A Catania non sarà, come altrove, un taxi rosa ma rosso, perchè il rosso non sia solo – come ci dice Adriana Laudani dell’Udi di Catania – il colore della violenza ma anche della sicurezza, un colore forte, meno sbiadito del ‘fratello’ scelto ad indicare, anche negli abiti, il genere femminile.
I taxi in questione avranno un logo che li distingue, faranno servizio con tariffe agevolate dalle sette di sera fino alle cinque del mattino e gli autisti si sono impegnati ad aspettare fino a che le loro utenti, scese dall’auto, entrino nel portone. Autista e percorso saranno tracciabili.
Per chiedere il servizio ‘taxi rosso’ il numero di telefono è 095-8833.

Argo

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