Non vedere contenitori indecenti fare bella mostra di sé, visto che il conferimento dei rifiuti era “indifferenziato” e i cassonetti (peraltro in pessime condizioni) stracolmi in tutte le ore della giornata, è sicuramente un passo avanti.
O meglio, sarebbe stato un passo avanti se fosse contemporaneamente partita, adeguatamente organizzata, la raccolta “porta a porta”.
Purtroppo, tutto ciò è avvenuto in gran fretta, senza alcuna informazione ufficiale e, conseguentemente, senza alcuna preparazione.
A onor del vero va detto che i Vigili urbani hanno verbalmente informato i commercianti della nuova situazione, dicendo loro che alla chiusura avrebbero dovuto depositare i rifiuti accanto al punto vendita.
Agli abitanti, diversamente, non è stato detto nulla e solo l’improvvisa assenza dei cassonetti e il colloquio con i commercianti ha permesso loro di scoprire le nuove regole.
Ci si chiede, senza fare nessuna dietrologia, il motivo di tanta urgenza. L’unica risposta plausibile (visto che nei tre anni precedenti non è stato fatto nulla) è che, svolgendosi a Catania la Festa nazionale de l’Unità, molti ospiti autorevoli sarebbero stati invitati (come in effetti è avvenuto) al Palazzo degli Elefanti e quei cassonetti maleodoranti non avrebbero rappresentato il miglior biglietto da visita.
Bene per gli ospiti, ma i tantissimi turisti che la sera affollano la stessa zona non dovrebbero godere del medesimo diritto, evitando di ammirare monumenti e passeggiare lungo strade e marciapiedi ‘costellate’ di rifiuti?
Giorno 11 si concluderà la festa, ritorneranno i cassonetti o si proverà a organizzare, diversamente da ora, con razionalità ed efficienza, la raccolta dei rifiuti?
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