Se la casa del grande architetto, che ha contribuito alla ricostruzione di Catania dopo il terremoto del 1693, è stata riaperta al pubblico con la mostra “Volti e luoghi della Catania letteraria”, dobbiamo ringraziare non solo la Soprintendenza e l’Università, ma anche quattro ragazzi che di questo “arcobaleno” sono i protagonisti.
Il programma di rieducazione a cui hanno aderito passa -in questo caso- anche attraverso il lavoro.
Ecco allora “Arcobaleno in città”, il progetto fortemente voluto dalla pediatra Loredana Caltabiano, che già conosciamo come animatrice di MusicaInsieme a Librino, l’orchestra che -aderendo al modello Abreu, diffuso in Italia da Claudio Abbado – permette accesso gratuito e libero alla musica per i bambini di questo quartiere disagiato.
Da quest’anno Caltabiano è presidente anche del Rotary club Catania, il più antico della città, e ha coivolto altri club Rotary di Catania e di alcuni centri della provincia e persino la Rotary Foundation, per raccogliere i fondi necessari a finanziare quattro borse lavoro della durata di cinque mesi e offrire a dei ragazzi fragili la possibilità di percepire una modica somma a fronte di una attività lavorativa legale ben diversa dal facile guadagno consentito dalle attività delinquenziali.
I ragazzi impareranno i rudimenti di un’attività lavorativa facilmente spendibile in futuro, ma soprattutto apprenderanno il rispetto del territorio e dei beni comuni.
Alla elaborazione del progetto e alla sua realizzazione hanno collaborato innanzi tutto gli assistenti sociali dell’USSM (Ufficio Servizi Sociali Minorili) di Catania, che hanno individuato i ragazzi più idonei a seguire questo percorso educativo, nonchè la Soprintendenza ai Beni Culturali e il Dipartimento di Scienze Umanistiche per l’identificazione dei siti al cui recupero i giovani avrebbero collaborato.
La prima tappa è stata proprio la riqualificazione di alcuni ambienti di “Casa Vaccarini”, un tour de force che ha impegnato i ragazzi in modo intensivo perchè la struttura fosse pronta in tempo per l’apertura della mostra in cui sono esposti fotografie di monumenti, paesaggi e aspetti tradizionali del nostro territorio, accompagnati da citazioni letterarie.
Fondamentale il ruolo svolto dalla Cooperativa “Prospettiva“, che ha offerto la guida di un pedagogista e si è caricata degli adempimenti assicurativi e di sicurezza sul lavoro. Quanto al Rotary, non si è limitato al finanziamento, ma è stato presente con due tutor, una architetta e un ingegnere.
E adesso i ragazzi, che hanno già potuto vedere i primi frutti del loro impegno, sono in attesa di essere coinvolti nella fase successiva del progetto. Un altro
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di questi progetti ce ne vorrebbero tanti