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Dopo il naufragio Catania non dimentica


Piccola gioia mia,
amore mio,
stamani ti vesto
col vestito più bello,
dai colori sgargianti
come piacciono a te.

Piccola gioia mia,
amore mio,
finalmente partiamo
e ci salveremo.
(Vilmo Checcaglini)
Il cadavere di una bimba galleggia sull’acqua. Con quanta cura la madre l’avrà vestita per prepararla al viaggio verso una vita che sperava fosse migliore.
Non si può tacere di fronte ad immagini come questa, di fronte a questo lento genocidio. Così anche Catania ieri è scesa in strada gridando i suoi slogan: “Corridoi umanitari per non morire”. “Diritto di asilo europeo subito”.
Mentre, nonostante le stragi nel Mediterraneo, l’Europa continua a chiudere gli occhi o, peggio, prepara la guerra – bombardare i barconi – , una parte della società civile prova ad esprimere dolore e indignazione.
A Catania, un migliaio di cittadini di “tutti i colori” hanno manifestato insieme per proporre l’unica soluzione possibile e realistica: eliminare la clandestinità, accogliere i migranti. Perché la loro non rimanga una voce inascoltata, sarà necessario che anche coloro che erano assenti abbiano a cuore, e lo dimostrino, la difesa dei diritti di tutti.

Argo

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  • Ho visto con gli occhi di bambino la guerra,case distrutte ,il puzzo dei morti ma questo che succede ora e´il colmo per la civilta,la indifferenza dellÉuropa che dopo aver sfruttato una nazione non e´capace di aitare chi ci vive con una cinica indifferenza;i tempi sono cambiati ma purtroppo la mentalita´di certe persona e quella di sempre e non cambiera´mai finche´ci saranno i cosidetti privati interessi.

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