Luci e palloncini, efficaci contro le discriminazioni?

Qualche riflessione a margine della recente decisione del Comune di Catania di aderire alla settimana di azione contro il razzismo e di sensibilizzazione contro tutte le forme di discriminazioni e intolleranza, quando il liotru, simbolo della città, è stato illuminato di luci arancione mentre molti ragazzi liberavano palloncini colorati. Facciamo un passo indietro e…
…Immaginiamo un’associazione di volontariato, una delle tante dove ogni giorno i volontari puliscono tonnellate di carciofi, chili e chili di pesce recuperati con fatica andando alle 5 al mercato ittico, oppure cercano di alfabetizzare persone provenienti da tutte le parti del mondo.
Immaginiamo un’associazione di volontariato dove i medici più che fare i medici fanno i salti mortali per procurare stampelle, visite oculistiche, dermatologiche, dentistiche, dove i volontari si adoperano per accompagnare giovani donne dalla ginecologa inventandosi una mediazione culturale fatta di buona volontà e pazienza, dove accompagnano i bambini appena arrivati dal dentista e si sentono dire che tutte quelle carie sono dovute all’alimentazione carente e infatti, chiedendo, scoprono che mangiano solo riso, nessuna proteina, poche vitamine, poco calcio e allora comprano bistecche e latte e frutta.
Immaginiamo un’associazione dove si fanno continue collette per comprare occhiali rotti, per  pagare biglietti dell’autobus a chi vuole andare a Mazzarrone o a Pachino o a Rosarno nella speranza di trovare lavoro e non sa invece che verrà schiavizzato e sfruttato.
Immaginiamo un’associazione di volontariato dove i giovani volontari di notte vanno sotto i portici di  corso Sicilia, o di via Reclusorio del Lume, o di via Leopardi o nell’inferno dell’ex Palazzo delle Poste o delle case diroccate là accanto e visitano quei gironi danteschi dove ci sono anche tanti bambini, tante giovani donne eritree, somale, ucraine…o quel che resta di loro.
Immaginiamo questi volontari che cercano invano di consolare chi è appena stato in  Questura per il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi umanitari e si è visto rifiutare la dichiarazione di ospitalità offerta da qualche Parroco o da qualche dormitorio e si è sentito dire che è necessario il certificato di residenza.
Immaginiamo un’associazione che  da tempo lotta affinchè semplicemente chi è senza  dimora, magari sbarcato da recente, la possa eleggere a proprio domicilio, come avviene in tante altre città da tempo.
Immaginiamo un’associazione che distribuisce vestiti, colazioni, informazioni legali, che fa ricorsi avverso il diniego, che va nelle scuole per informare gli studenti  sul diritto d’asilo, sulle migrazioni forzate, sulle guerre dimenticate di cui nessuno parla.
Immaginiamo un’associazione di volontariato in cui i giovani volontari avvocati accompagnano in Questura, accompagnano in Tribunale, vanno a cena con gli assistiti, mangiano la pizza insieme, organizzano partite di calcetto o gite sull’Etna o bagni a mare per cercare di fare dimenticare ferite terribili dell’anima e del corpo.
Immaginiamo un’associazione che telefona in Gambia, in Pakistan, in Costa d’Avorio per informare che il loro congiunto è vivo  oppure per dire che è in carcere, che chiede di spedire i documenti, che vuole  informazioni sulla salute dei bambini lasciati sette, otto mesi prima.
O anche semplicemente un’associazione che asciuga lacrime, che dà pacche sulle spalle, che  cerca di dare coraggio e speranza.
E immaginate anche, se preferite, un esercente commerciale che la mattina deve pulire gli escrementi (di cane o umani, fa poca differenza) davanti al suo negozio sotto il portico dove ogni notte ha dormito qualcuno.
Ecco, in questa città tutte queste associazioni di volontariato hanno ricevuto un invito dal Comune per festeggiare la “Giornata Mondiale contro le discriminazioni razziali” lanciando palloncini arancioni dalla fontana dell’elefante vestiti di arancione.
E si sono arrabbiate …e si sono chieste: “Ma forse sfottono?”

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Argo

View Comments

  • l'amministrazione cerca visibilità e che lo faccia su questi problemi è già disdicevole...
    Quanto a Sol.co e Nodo, sono davvero al di sopra di ogni sospetto? Questo Sol.co ha qualcosa a che fare con quel Sol.calatino che rientra nella gestione del Cara di Mineo ed è quindi, in qualche modo, implicato in affari che potrebbero essere non proprio trasparenti?

  • Il dialetto ed alcune colorite espressioni riescono con la forza della sintesi a demolire ogni corazza: ...palloncini e sacchi vuoti messi in piedi.
    la stessa ipocrisia la incontro quando le discussioni su: legalita',ambiente,decoro,Traffico etc. prevedono una azione presso i giovani, anzi giovanissimi, come se tali problemi fossero cose da bambini
    e poi si parla di sfruttamento minorile.

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