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Legambiente, devastazione Timpa di Acireale con 'barriera soffolta'

COMUNICATO STAMPA

Un’opera inutile rischia di devastare uno dei più bei fondali della costa ionica etnea.  Esposto di Legambiente per il progetto di barriera soffolta nella Timpa di Acireale.

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La Giunta Municipale del Comune di Acireale (con delibera 93 del 08/09/2014) ha aprovato la realizzazione di una barriera soffolta nello specchio di mare antistante Grotta delle Colombe, caratterizzato dalla presenza di spettacolari basalti colonnari, anche sommersi, e da un fondale tra i più belli e scientificamente più interessanti di tutta la costa ionica etnea.
Quest’opera rappresenta il completamento di un vecchio progetto a dir poco devastante che secondo l’Amministrazione avrebbe dovuto “rimuovere” l’erosione costiera (si veda su tale concetto l’ultimo articolo apparso su La Sicilia del 17 settembre 2014) ma che, contrariamente, ha prodotto tra il 2008 e il 2009, nelle aree di massima protezione della riserva naturale “La Timpa”, la posa di spropositate e sovradimensionate reti metalliche, la totale e radicale distruzione della fitta vegetazione a macchia mediterranea inizialmente presente, nonché il disgaggio di rocce e lo scivolamento di suolo, determinando un processo erosivo che, in relazione ai tempi di erosione naturale della Timpa, avrebbe richiesto secoli.
L’assurdità di tali interventi (testimoniata dalle foto allegate) deriva dalla distruzione o dalla pesantissima manomissione di formazioni vegetali naturali e geologiche, cioè proprio di quegli elementi per la conservazione dei quali è stata istituita la riserva naturale.
La barriera soffolta appare altrettanto devastante dei precedenti e già realizzati interventi a terra, perché è tecnicamente inutile e perché, in ogni caso, appare assurdo volere “rimuovere” il NATURALE processo di erosione di una costa rocciosa basaltica.
Quest’opera, peraltro, seppellirebbe per sempre i sottostanti spettacolari basalti colonnari sommersi, che per la loro rarità nel bacino del Mediterraneo, non meriterebbero di subire una simile violenza.
La barriera inoltre sconvolgerebbe i fondali in cui sarebbe realizzata che sono considerati di notevole bellezza e di elevatissimo interesse naturalistico, tra i meglio conservati e tra i più interessanti di tutta la costa ionica etnea come testimoniato da numerosi studi scientifici che segnalano un’elevatissima biodiversità del fondale e la presenza di habitat di interesse comunitario sottoposti a vincoli di protezione dalla normativa internazionale e nazionale.
L’irreversibile alterazione della naturale configurazione dei fondali, che verrebbero infatti stravolti da un’innaturale muraglia artificiale, ne penalizzerebbe fortemente anche la fruizione turistica e interdirebbe la navigazione nell’area ai piccoli pescatori locali, essendo la berma della barriera posta a un metro di profondità.
Per le gravissime alterazioni che la barriera determinerebbe su ambienti naturali di elevatissimo pregio (che meriterebbero piuttosto di essere rigorosamente difesi anche per garantire una migliore qualità della vita alla nostra e alle future generazioni) e per le procedure che hanno condotto alla sua approvazione, Legambiente Catania e Acireale hanno presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catania, chiedendo di individuare l’eventuale sussistenza di condotte penalmente rilevanti.
Il Presidente, Renato De Pietro

Argo

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