Categories: Politica

Il miracolo del 25 novembre, Catania unita contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, a Catania ha prodotto un miracolo. Ha messo insieme tante associazioni di donne e non solo, sigle che fino a ieri non erano mai state fianco a fianco, non avevano mai collaborato quando non erano addirittura l’una contro l’altra armata.

Ieri invece, davanti al palazzo di Giustizia prima e a piazza Stesicoro nel pomeriggio, c’erano tanti altri cartelli e drappi accanto allo striscione rosso de Le Voltapagina, il gruppo che ha promosso l’evento portando nella città dell’Etna l’iniziativa di Giulia giornaliste per Lo sciopero delle donne.
C’era SNOQ CT e l’Udi Cataniail Centro Antiviolenza Thamaia, l’AssociazioneSen Licodia, nata dopo il fenmminicidio di Stefania Noce. C’era Arcigay Catania e l’Associazione Antimafia Rita Atria, Casablanca, e La Ragna-Tela (Rete catanese di donne e uomini affinché la violenza sessista abbia fine).
C’era il COPE e l’ASIFI, OpenMind GLBT Catania con la CGIL e l’ANPI, TILT Sicilia, l’Associazione Culturale “XXI in scena – Associazione Etna ‘ngeniousa” con la FIOM, l’Ass. 25 novembre giornata mondiale contro la violenza alle donne e l’Osservatorio su Catania. E sicuramente ne stiamo dimenticando qualcuna.

Perché il 25 novembre? Perché palazzo di giustizia? Non solo perché – lo ricordiamo – il 25 novembre del 1960 tre donne sudamericane, tre sorelle, Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal vennero uccise in un campo di canna da zucchero, subito dopo aver fatto visita ai mariti reclusi in carcere. Erano colpevoli di essersi opposte ad una delle tirannie più spietate dell’America Latina, quella del dittatore della Repubblica dominicana Rafael Leònidas Trujillo che si era impadronito del potere, nel 1930,attraverso elezioni truccate.
Non solo, dunque, per ricordare quelle e le altre donne vittime di violenza, ma anche perché ieri, 25 novembre 2013, manco a farlo apposta, prendeva il via il processo d’appello all’assassino di Stefania Noce, la studentessa femminista uccisa dal fidanzato che diceva di amarla tanto.
Nessuna ingerenza nel corso della giustizia; solo una presenza muta ma eloquente. Insieme alle donne e agli uomini sul piazzale, foto grandi e piccole: ritraggono Stefania ad una manifestazione femminista con un cartello “Non sono in vendita”.

Nel pomeriggio la scena si sposta in piazza Stesicoro accanto alle rovine del teatro romano ed è subito festa. Al centro della piazza ci sono le sedie di posto occupato, panno e scarpa rossa, “riservate” alle donne che sono state uccise.
Clotilde “apre le danze” con Chiamatemi Strega, un bellissimo breve monologo scritto da Barbara Giorgi per Franca Rame. Dopo, a cascata, mostre, installazioni, letture, brani teatrali, interventi.
Si alternano le metalmeccaniche della Fiom con attrici come Egle Doria o con donne comuni. Vengono letti brani dal “Jean Gabindi Goliarda Sapienza o da Ferite a morte della Dandini. L’associazione Sen, acronimo di Stefania Erminia Noce, ci fa ascoltare una canzone sui testi della studentessa di Licodia, Donne.

Alla fine un atto simbolico e liberatorio. Dopo aver letto una poesia di Emma Baeri, femminista storica di Catania, il gruppo de Le Voltapagina solleva dei piatti, li getta per terra e li rompe così con grandi fragore e cocci. Qualche piatto rimane da parte, non utilizzato. Subito alcune donne presenti, entusiaste davanti alla distruzione “dei falsi idoli”, se ne impadroniscono e li rompono a loro volta.
Le rivoluzioni sono contagiose. Speriamo che anche gli uomini ne vengano contagiati. Il femminicidio, dopotutto, è un problema loro.

Argo

View Comments

  • Le rivoluzioni sono contagiose, verissimo, speriamo siano altrettanto contagiose le pratiche di queste donne, solo per citare le ultime, che hanno costruito con generosità, intelligenza e passione questo splendido 25 novembre.

Recent Posts

Bosco di Monte Ceraulo a Mascalucia, una chiusura ingiustificata che danneggia la comunità

Avevamo gioito qualche anno fa della apertura al pubblico, a Mascalucia, del Bosco di Monte…

1 giorno ago

Gaza, la Freedom Flotilla e gli interrogativi sulla democrazia. Non solo israeliana

Domani, venerdì 13 giugno nel cortile della Camera del Lavoro, via Crociferi 40, alle ore…

3 giorni ago

E’ Stato il terremoto

Sulla copertina, con il titolo tutto in maiuscole, l'iniziale maiuscola di Stato si perde, ma…

5 giorni ago

Referendum, una discussione necessaria

Un nostro lettore ci propone, a caldo, alcune riflessioni sui risultati referendari. Nessuna pretesa di…

5 giorni ago

Sorelle vi crediamo. I difficili percorsi di chi denuncia la violenza sessuale

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento delle attiviste e degli attivisti di Consultorio Mi Cuerpo Es…

6 giorni ago

Referendum 2025, cinque sì ai diritti

C'è chi andrà al mare e chi andrà al seggio ma non prenderà la scheda,…

1 settimana ago