La Rai, contro ogni femminicidio mediatico, deve valorizzare la rappresentazione reale e non stereotipata della molteplicità di ruoli del mondo femminile ed è tenuta a improntare i contenuti della propria programmazione a criteri di
decoro, buon gusto, assenza di volgarità, anche di natura espressiva, assicurando –tra l’altro – una più moderna rappresentazione della donna nella società e valorizzandone il ruolo.
Adesso che queste clausole sono in pericolo, la Cims si è fatta promotrice di un un nuovo appello, una mail da inviare al Presidente della Repubblica, al Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, alla Presidente e al Direttore Generale della Rai,
Qui i link per saperne di più
Appello Donne e Media: nel nuovo contratto di servizio la Rai accolga le riforma proposte
e per raccogliere l’appello
coesione.sociale@quirinale.it,
com_rai@camera.it, fico_r@camera.it, annamaria.tarantola@rai.it, luigi.gubitosi@rai.it
per cc: g_cims@hotmail.com
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