/

Tribeach, 'revoca della revoca' ovvero hanno vinto i privati

3 mins read

Ebbene sì, la Buy2Build ha vinto. Dopo la revoca della concessione e il decreto di sgombero è arrivata la revoca della revoca. Via libera dunque, da parte del Demanio Marittimo, alla riapertura del lido Tribeach, nella prossima stagione balneare.
Pare che l’accordo sia stato trovato intorno alla rinunzia, da parte della ditta, a quella recinzione che era divenuta l’oggetto ‘formale’ del contendere. La Buy2Buid aveva infatti ignorato la condizione posta dalla Soprintendenza, che imponeva una recinzione di 1,40 cm, innalzando una barriera di due metri, supportata anche da un filare di bambù, nota pianta mediterranea (!).
La revoca -sia della concessione del suolo demaniale sia dell’autorizzazione per la parte privata- risale al 17 agosto 2012 ed era stata motivata anche dalla diffida da parte del Comune, che pretendeva una richiesta di autorizzazione edilizia là dove la ditta si era limitata ad una dichiarazione di inizio lavori.
Adesso la Buy2Build può cantare vittoria, avendo ottenuto la ‘revoca della revoca’.
Per conoscere i dettagli attendiamo che il documento ufficiale arrivi all’Ufficio del Demanio di Catania, dove Argo ha fatto un’altra richiesta di accesso agli atti.
Nell’attesa non possiamo non chiederci cosa abbia contribuito a rendere possibile una conclusione della vicenda così lontana dagli interessi collettivi e così favorevole all’interesse privato.

DOCUMENTI del DEMANIO MARITTIMO:

Che la ditta sia intervenuta con pressioni continue è indubbio. Il suo legale rappresentante, Andrea Maccarrone, ha usato tutti i mezzi a disposizione: ricorso avverso il verbale di accertamento della Polizia Municipale, ricorsi al Tar e al presidente della Regione, richiesta di indennizzi.
Oltre a non aver saputo (o voluto) resistere alle pressioni, quali altre responsabilità hanno le amministrazioni interessate (Demanio, Comune e Sovrintendenza)?

Potremmo osservare che non si sono certo distinte per coerenza.
Il Demanio innanzi tutto, che ha dato concessione e autorizzazione nel maggio 2011 per poi revocarle il 17 agosto 2012, e che adesso interviene con una nuova ‘marcia indietro’.
Quanto al ‘Servizio Attuazione della Pianificazione’ dell’Ufficio Urbanistica, l’incoerenza è stata clamorosa.
Dopo aver richiesto e ottenuto che il progetto del Lido venisse modificato con l’inserimento di arredi mobili che lo rendessero smontabile a fine stagione (ma ignorando il fatto che gli allacci di luce e acqua avevano determinato interventi invasivi e stabili), bocciava esplicitamente il progetto e diffidava la Buy2Buid dall’esecuzione dei lavori con una nota del 12 giugno 2012.
Pochi mesi dopo, però, in data 30 ottobre 2012, lo stesso ufficio, a firma dello stesso dirigente, avv. Francesco Gullotta, scriveva al Demanio per sottolineare il proprio parere positivo sul progetto . Una presa di posizione alquanto strana, vista la precedente nota di diffida… Ed altrettanto strano appare il fatto che oggi questo documento (da noi richiesto con accesso agli atti) non sia più reperibile nel faldone dell’ufficio stesso in cui sono raccolti i documenti della pratica Buy2Build. Scomparso
Quanto alla Soprintendenza, come mai si è impuntata sull’altezza della recinzione trascurando gli interventi di distruzione ambientale operati dalla Buy2Build che ha alterato la flora di quel tratto di scogliera che ospita non solo lave cordate ma soprattutto una “tipica vegetazione alofila […] sensibilizzata a resistere alla salsedine”, come segnalato da un gruppo di associazioni catanesi (Lipu, wwf, CittàInsieme, Porto del Sole, Salviamo il paesaggio)?
Ancora. Nel mese di marzo di quest’anno è stato emesso dal Demanio un decreto di sgombero, mai eseguito.

La stessa Buy2Buid avrebbe dovuto ottemperare all’ingiunzione, ma ha fatto orecchie da mercante. Chi avrebbe dovuto eseguire lo sgombero ‘in danno‘, come prevede la legge, vale a dire a spese della ditta inadempiente? Lo stesso Demanio che ha imposto lo sgombero, ma chi ne è il ‘braccio armato’? Secondo l’Ufficio Demanio l’esecuzione spetta alla Capitaneria di Porto come organo di polizia giudiziaria. Ma la Capitaneria, a cui abbiamo chiesto conto e ragione, ci ha risposto che a loro spetta solo il controllo e l’erogazione di eventuali sanzioni in caso di non ottemperanza.
Alla nostra domanda se questi controlli fossero stati fatti e le sanzioni erogate, la risposta è stata generica e poco convincente.
Adesso, tra gli atti consegnatici dal Demanio, troviamo una comunicazione della Capitaneria che rende conto del controllo eseguito sul mancato sgombero. In che data? In data 21 giugno 2013, ‘solo’ tre mesi dopo l’ingiunzione del 28 marzo, ma -guarda caso- pochi giorni dopo la nostra visita e la nostra (documentabile) richiesta di accesso agli atti.

DOCUMENTO CAPITANERIA (atti del Demanio):

Gli atti non ce li hanno consegnati, dicono di non potere, ma questo documento ci fa supporre che il nostro intervento abbia indotto la Capitaneria a ‘rompere gli indugi’ (lunghi e protratti, in verità) e ad intervenire. Sarebbe una conferma del fatto che la vigilanza dei cittadini è sempre essenziale nell’indurre gli organismi amministrativi a fare il proprio dovere.
Ma c’è un’altra domanda: se questo controllo fosse avvenuto con tempestività, subito dopo l’emissione del provvedimento e fossero state avviate le procedure “finalizzate alla rimozione d’ufficio, con relative spese da addebitarsi a carico della ditta inadempiente”, come scrive la stessa Capitaneria, le cose sarebbero andate diversamente?
Fatto sta che l’intervento è avvenuto ormai fuori tempo massimo, proprio quando maturava la decisione del Demanio di dare via libera alla riapertura del Lido Tribeach.

7 Comments

  1. è mai possibile che nessuno denunzia all’antimafia nazionale e siciliana il comportamento delle autorità marittime e terrestri? per quale strano motivo Catania rimane nelle mani di quattro speculatori che hanno le loro branche avvinghiate nei posti più importanti della burocrazia locale? Le autorità marittime vanno denunciate e bisogna creare un pool di avvocati e di tecnici disposti a collab orare per inoltrare denunce a tutto spiano.

  2. Paraddossalmente ma non tanto) occorrerebbe un’invasione armata da parte degli scandinavi. Quindi una retata mettendo in galera tutti i vertici politici, amministrativi e militari degli ultimi ventanni, Cancellieri inclusa. Non si può risovere il malaffare sempre coi soliti personaggi sciasciani al potere, è tutto una scartoffia.

  3. negli uffici pubblici stanno annidati gli amici ed i sodali dei predoni. Bisogna sperimentare altre forme di denuncia e di intervento. Ma poi, mi chiedo: cosa fa il nostro assessore alla BELLEZZA CON-DIVISA? Cosa condivide? che tipo di bellezza? Perchè non si dimette? Perchè non denunzia il malaffare?Perchè non denunzia il latrocinio delle coste? E’ mai possibile che si demoliscono le case dei poveri mentre le ruberie degli intellettuali vicini ai predoni vengono financo tutelate?

  4. IL sindaco Bianco in data odierna ha pubblicato una lettera ai cittadini catanesi prospettando la sistemazione del territorio della città in modo da avere un verde invasivo , un’urbanistica partecipata ed un futuro collegato al piano regolatore metropolitano. Idee splendide di un piccoletto che ha contribuito a distruggere questa città e che adesso ha il coraggio di invocare la Nuova Catania. Ma di quale Catania tratta , questo piccolo signorotto che alla Tortuga attraccava il suo barcone per farsi il bagnetto con i suoi gorilla? Lo sa ad esempio questo illustre politico che ben due sentenze penali in danno della Tortuga hanno disposto la demolizione di quell’orrendo manufatto che i suoi amici hanno eretto sugli scogli di Ognina? Il nostro lo ignora come del resto ignora la devastazione che hanno fatto i signorotti della società menzionata nel superiore articolo. Bianco ed il suo seguito fra cui un ASSESSORE ALLA BELLEZZA CONDIVISA ( ipocrisia somma e logo ridicolo) sono i veri responsanbili dello scempio operato ai danni della scoliera perchè sarebbero dovuti intervenire sugli uffici del Demanio marittimo e sulla Capitaneria di porto per fare osservare le leggi e la dignità dei cittadini catanesi.

  5. ecco perchè il TAR serve ed è utile anche ai profittatori delle aree pubbliche. Se nessuno protesta nei termini di legge il provvedimento diventa definitivo e può avere esecuzione. Se quelauno protesta in fondo c’è il TAR che pià dare una mano facendo rivivere un provvedimento ignobile.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Gli ultimi articoli - Ambiente