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La 'Terra negata' di Emanuele Feltri

Copertoni, eternit, materiale edile, bracconieri, sversamenti inquinanti, campi incendiati per fare pascolo: benvenuti nell’Oasi di Ponte Barca, presentata da Emanuele Feltri nel video “Terra negata” di Agata Lo Monaco, Elisa Mastrosimone, Gian-Paolo Brex Sofia.
Siamo nel territorio di Paternò, in un’area che dovrebbe essere protetta, in quanto rifugio di uccelli migratori riconosciuti di importanza comunitaria.
Un’area abbandonata dallo Stato e lasciata nelle mani di famiglie mafiose che impongono il ‘pizzo’ della loro protezione, fanno affari con lo smaltimento illecito dei rifiuti (tre euro a copertone, tanto per dare un numero di riferimento), impediscono a chi vuole lavorare la terra in modo indipendente di portare avanti la propria attività, soprattutto se al rifiuto della protezione si accompagna la denuncia dell’illegalità.
Hanno infatti uno stampo sicuramente mafioso gli ‘avvertimenti’ ricevuti da Emanuele Feltri, prima i furti, poi le pecore uccise, la testa di una pecora decapitata lasciata davanti alla casa. Si aggiungono a questo le difficoltà oggettive dell’isolamento, la mancanza di una strada asfaltata e dell’allaccio della luce elettrica nonostante il contratto stipulato da più di un anno con l’Enel.
La presenza delle guardie forestali, più volte richiesta e promessa da Crocetta in persona, ha creato qualche aspettativa, ma è durata solo fino al 31 luglio.
Emanuele, tuttavia, non demorde. Vuole continuare la propria attività agricola proprio lì, a ‘Sciddicuni’, ampliarla con attività culturali e ripopolare la contrada facendo arrivare altri giovani e altri contadini con cui costituire una cooperativa agricola che realizzi la vendita diretta dei prodotti.
E’ già nata l’associazione ‘Difendiamo la Valle del Simeto‘ e un Coordinamento che ha anche una pagina Facebook. C’è anche il progetto di un ‘museo del contadino‘ che potrebbe diventare un luogo di seminari, dibattiti e proiezioni. Il recupero delle radici contadine viene considerato il punto di partenza per proiettarsi in avanti verso un’agricoltura alternativa, basata sul biologico, sugli orti sinergici, sull’attenzione al territorio e capace di creare occupazione.
Per prima cosa si provvederà al rifacimento della strada, l’antica ‘via del grano’, di cui sarà ripristinato lo sterrato, senza asfalto. E’ partita una raccolta fondi attraverso il sito www.valledelsimeto.it e la ricerca di una formula trasparente per la gestione delle somme disponibili.
Tutto questo, ed altro ancora, racconta Emanuele Feltri nel video Terra Negata.

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Argo

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