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Passeggini e gimcane pericolose a Catania

Pare che negli Stati Uniti vada molto di moda la ginnastica con il passeggino, utile alle mamme per tornare in forma dopo la gravidanza e insieme occuparsi del proprio pargoletto appena nato. Noi neomamme catanesi, senza saperlo, seguiamo da sempre il trend. Se inserissero la passeggiata con passeggino tra gli sport olimpici, la nostra città avrebbe sempre rappresentanti sui gradini alti del podio.

Ci vogliono muscoli allenati e una buona dose di coraggio, per uscire con un passeggino a Catania.

I marciapiedi, troppo stretti se non in poche strade principali, costringono a pericolose corse tra le macchine, utili per migliorare lo scatto e per rendere più saldo il cuore dei genitori in previsione di una possibile adolescenza burrascosa.

Ulteriore delizia, i negozianti che espongono, spesso abusivamente, le proprie merci sul marciapiede, o i bar, che fanno lo stesso con i tavolini.

Perla fra le perle, in certe zone sui marciapiedi si trovano persino dei bracieri arroventati, con corredo di fettine alla brace, utili forse per svezzare prematuramente il pupo, ma trappola mortale per chi volesse passare.

E su tutto le auto, ovunque. Sui marciapiedi, a restringere il già poco spazio sicuro per passare. Davanti le scivole per i disabili, che non servono solo per permettere gli spostamenti alle persone in sedia a rotelle, ma anche per i passeggini e i carrellini della spesa degli anziani.

E moto e motorini: perché si sa, il modo appropriato per parcheggiare un motorino è di traverso sul marciapiede, e la moto dà il massimo se posteggiata di fronte al bar dove si sta prendendo l’aperitivo con gli amici.

Cari amministratori, è inutile costruire aree gioco per i bambini, aree verdi, spazi pubblici per l’allattamento, se è molto difficoltoso o addirittura impossibile arrivarci.

Certo è che la scarsa considerazione per le necessità dei più piccoli non fa bene alla città: sempre più neogenitori vanno a passeggiare al centro commerciale. Dove, meravigliosa utopia, ci sono anche i parcheggi riservati a donne incinte e famiglie con bambini piccoli.

Tanto perché sia chiaro fin da subito anche ai lattanti: come consumatori hanno valore, come cittadini possono essere ignorati.

Argo

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