Procura di Catania, un bilancio positivo

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Ci serve una copia del rapporto delle forze dell’ordine su un incidente stradale nel quale siamo coinvolti? Niente più code allo sportello ma un rapido collegamento Internet col sito della Procura, tramite una smart card per gli avvocati e una registrazione on line per i semplici cittadini che potranno poi ritirare il documento dopo averlo prenotato. Quello dello sportello informatico è un altro piccolo passo della rivoluzione pacifica e costante attuata dalla Procura di Catania guidata da Giovanni Salvi.
Ne abbiamo appreso nel corso della conferenza stampa sull’attività nel primo semestre del 2013. Nel Web troveremo anche le attestazioni ex articolo 335, e cioè dell’iscrizione nel registro degli indagati e in un futuro più o meno prossimo anche altre certificazioni come la chiusa inchiesta e i carichi pendenti.
E’ l’ennesimo modo per rendere più trasparente il Palazzo, più snelle le pratiche interne, più rapidi i servizi e più vicini agli utenti gli uffici giudiziari.
Tutto ciò nonostante le risorse umane e materiali non siano all’altezza della mole di lavoro svolta dalla Procura. “Non solo le nuove piante organiche del p.m. che prevedono un pur modesto aumento di due unità non sono entrate in vigore; – ha detto Salvi-  il Csm non ha ritenuto di valutare questa acclarata situazione di squilibrio rispetto ad altre Procure del Sud e non ha assegnato alcun magistrato ordinario di tribunale di prima nomina”.
Catania è l’unico ufficio del Sud ad avere un rapporto così sbilanciato tra mole di lavoro e scoperture d’organico. Rispetto a Palermo, ad esempio, ha un carico maggiore e un organico inferiore del 30/40%. 
Nonostante tali carenze, però, i risultati positivi non sono mancati per il terzo trimestre consecutivo. Sono diminuite le pendenze. La SAS, Sezione affari semplici, lavora a pieno ritmo e i processi “non vengono smaltiti come rifiuti” ma trattati rapidamente e a seconda delle tipologie di reato. Continuano così ad essere recuperati i contributi Inps con il sequestro di somme inevase.
E’ stato ridotto ancora del 50 per cento il fenomeno delle Porte girevoli, le permanenze in carcere per meno di cinque giorni: adesso le persone vengono subito giudicate e condannate o assolte. Con ulteriore riduzione del sovraffollamento di piazza Lanza.
Ciò non ha però impedito l’esecuzione di 553 misure cautelari personali in carcere (tra queste alcune per violenze contro le donne, stalking e femminicidi).
E a proposito di piazza Lanza niente più celle degradate e locali fatiscenti. Anche il famigerato reparto di isolamento Nicito è stato chiuso e i lavori di ristrutturazione consegnati. Il nuovo reparto avrà celle con servizi privati mentre è stato consegnato un reparto provvisorio a norma. “Non so se un giorno l’edificio di piazza Lanza avrà un’altra destinazione d’uso – ha affermato il procuratore – ma una cosa è certa: finchè dentro ci saranno detenuti sarà un carcere degno di un paese civile.”
C’è poi, il capitolo demolizioni. Anzi, “autodemolizioni”, perché i proprietari degli immobili abusivi individuati dalla Procura avranno tutto l’interesse a buttar giù gli edifici fuori legge e a portar via il materiale. Costerà loro meno di quanto non avverrebbe con l’intervento pubblico.
E infine, last but not least, il protocollo d’intesa con la Regione e il Comune per l’assegnazione dell’Ascoli Tomaselli agli uffici giudiziari che potranno finalmente essere accorpati, evitando dispersione, perdita di tempo e spreco di denaro pubblico. Niente più affitti più o meno esosi da pagare per locali spesso poco funzionali e distanti l’uno dall’altro. E inoltre un bene pubblico sarà sottratto al degrado e riutilizzato.
Non si tratta solo di risparmiare i nostri quattrini e di razionalizzare le risorse. L’iniziativa ha un grosso significato politico: è un esempio di buona e sana amministrazione. Quel che dovrebbe essere la norma ma che a Catania è l’eccezione. Hai detto niente.

4 Comments

  1. di tanto lecchismo ne avrei fatto a meno. Ci sono tante cose che non vanno anche nella Procura . Vi basto lo sconcio delle vie e piazze pubbliche dove sotto la copertura del project financing si appropriano di beni pubblici non cedibili nè usucapibili .Cosa dite dell’area stradale accanto la Nuova Dogana? A chi appartiene? E l’ossario di piazza Europa? E i moli di Ognina? Appartengono alla Tortuga? La terrazza che la Tortuga ha recintato dovrebbe essere demolita giusta una sentenza di condanna del Tribunale penalòe ottenuta con tanti sacrifici e tante lotte da parte di un pugno di cittadini dalla testa dura. Nelle more come mai è stata adibita a sede di esposizione di natanti nonostante il pianop regolatore lo vieti? art. 23 delle norme di attuazione. Chi lo dice agli amici di Bianco?

  2. Sì, ci sono sicuramente cose che non vanno in Procura.
    Ci sono tuttavia anche cose che stanno migliorando. Perchè non evidenziarle?
    Pensiamo forse che, se non fosse arrivato Salvi, le cose sarebbero andate meglio? non dimentichiamo la situazione da cui siamo usciti e in cui rischiamo di tornare.
    Questo non vuol dire che dobbiamo addormentarci.
    Denunciamo, denunciamo…

  3. Vi invito a leggere la rivista MAGMA , ultimo numero che porta in prima pagina lo scandalo del bilancio SAC. Sul resto, non vi dico.C’è tanto da riflettere. Non credo sia questione di Salvi oppur no. E’ solo una questione di ambiente malsano che ancora continua.UN esempio è presto fatto: è stato ripetutamente denunciato il caso della Meridionale Impianti e società satelliti.Si tratta di un caso di controllo del numero del personale sia al fine di eludere i numeri dell’art. 18 e cioè i 15 dipendenti e sia per motivi legati a crediti d’imposta. In altri termini si sospetta che sia proprio il fisco ad essere frodato grazie ad un graziosdo giro di dipendenti che figurano non ” diostaccati” da una società all’altra bensì dimissionari e subito dopo assunti da altra società del gruppo. Ci sono i verbali a testimoniarlo. Ebbene, in una causa penale dove la società è rimasta sola a difendersi , sono riusciti a dimostrare che c’era stato un ” distacco” da una società ad un’altra. In un’altra cauca invece la Meridionale Impianti non sarà sola ma avrà qualcuno che la tallona ed allora come la mettiamo che un lavoratore licen ziato (illegittimamente ) riesce a dimostrare che i lavoratori non venbivano distaccati bensì si ” dimettevano” con dichiarazione sottoscritta; comparivano davanti alla commissionr dell’ufficio del lavoro per percepire i compensi stabiliti transattivamente e poi dopo qualche giorno venivano assunti e pagati da una società diversa dello stesso gruppo. Il lavoro era sempre identico. Pensate alla raffinata furbizia di questa gente. In questo caso il lavoratore ha dimostrato che c’era un dipendente di una delle società del gruppoo che girava con un foiglio in mano per invitare i dipendenti a firmare le proprie dimissioni. E poi si parla di crisi dell’occupazione ! In sicilia ci sono dipendenti che si dimettono.!!!!!.E l’Agenzia delle Entrate cosa fà ?Non sospetta, nonostante la denuncia ? Frattanto la società maggiore o una del gruppo non paga le tasse come di dovere. E la Procura cosa fà? Viene spinta a procedere. Ma spinta. Spinta. Spinta da un dipendente che teme il tempo che passa. Che denuncia ; che offre le prove ma che rimane con un pugno di mosche in mano. Signori di Argo, leggete i giornali e ascolntate i lettori o i lavoratori che denunciano. Per la Procura di Catania non è tutto oro quel che luce. Finitela con Salvi ! Non ha cambiato nulla. Non vi dico poi per Siracusa. L’inquinamento è alle stelle e nessuno opera. che dire ? Leggete Magma , ultimo numero che porta la data di pubblicazione 27 luglio 2013.

  4. bisogna segnalare alla Procura di Catania a quale titolo una novella società catanese ha chiesto ed ottenutop una concessione marinara nel golfetto di ognina quasi a ridosso della veranda Balsamo.La concessione riguarda un tratto di scogliera che a seguito del provvedimento amministrativo è stato recintato. Mi chiedo a qual titolo l’UDEMA hanno dato una simile concessione in un tratto in cui la scogliera di Ognina è diventata preda di privati. E’ un’ennesima vergogna che dimostra il lassismo e l’ignoranza degli uffici amministrativi preposti al controllo delle coste. E’ questa la Procura che funziona? E’ da notare che il privato cittadino che chiede di vedere le carte presso l’UDEMA non ha vita facile. Deve fare istanza; deve attendere che i signori del vertice decidano e poi attendere che i privati interessati al dominio delle scogliere dicano la loro.Sotto questo punto di vista la privacy ha tutelato proprio il malaffare. Non rimane che ringraziare proprio il collo torto on. Rodotà.

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