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La nuova piazza Europa, una “bella minchiata”!

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Questa scritta, schizzata, e poi rimossa, su una delle transenne di legno che ancora racchiudono l’immondo buco al centro della piazza, riassume, nella sua rude crudezza, l’essenza della questione.
Lo scorso 7 maggio, con grandi squilli di fanfare, il sindaco Stancagnini, ha annunciato, nel corso di una finta inaugurazione, la restituzione alla città di piazza Europa, dopo un restyling di cui nessuno, in verità, aveva mai avvertito il bisogno. Finta perché in effetti è stato riaperta solo una parte del piano-strada, mentre i piani interrati dell’area commerciale e del parcheggio sono ancora un cantiere e un enorme buco ancora aperto.
Ma in quelle sue parole c’è del vero, perché nell’usare il termine ‘restituzione’ è come se rivelasse la cattiva coscienza che un furto sia stato compiuto.
Come è noto, infatti, la piazza è stata realizzata in project financing con un capitale di circa 10,5 milioni di euro, fondi investiti dalla società Parcheggio Europa (leggasi Virlinzi), che si ripagherà abbondantemente beneficiando della gestione per 40 anni dei 397 posti del parcheggio e dei 1500 mq degli spazi commerciali sotterranei.
E al danno si aggiunge lo scorno. Come ha denunciato, infatti, Matteo Iannitti -candidato sindaco per ‘Catania Bene Comune’- lo scorso 2 maggio è stato siglato anche un accordo bonario tra il Comune di Catania e la Parcheggio Europa secondo il quale il Comune dovrà versare alla società, a titolo di parziale risarcimento per il prolungarsi dei lavori, 325mila euro all’anno per 23 anni. E ciò avverrà tramite la concessione di 230 stalli a raso limitrofi al parcheggio, attualmente nella disponibilità della comunale Sostare. A conti fatti si tratta di altri sette milioni e mezzo di euro.
Il che è molto strano dato che la stessa signora Lorena Virlinzi, amministratore delegato della Parcheggio Europa, aveva spiegato che, pur potendo scegliere tra 600 stalli o il dieci per cento di superficie del parcheggio da utilizzare a discrezione del gestore, anche a fini commerciali, nel 2006 si era dovuta ‘piegare’ ai desideri del Comune che, per non arrecare altri danni alla Sostare, aveva insistito per costruire, con maggiori oneri, il piano commerciale.
Viene da chiedersi: quanto sarebbe costato ai Virlinzi anche solo l’acquisto del terreno in quella zona per costruirvi parcheggi privati e centri commerciali, quando invece il terreno, e non solo quello, gli è stato di fatto graziosamente regalato dalla munifica amministrazione Scapagnelli?
Gli archistar di casa nostra, non rendendosi conto che il loro linguaggio da rivista patinata rischiava di destare gli istinti più violenti, hanno sparso incenso profumato sulla faccenda riempiendo i comunicati stampa di paroloni vuoto a perdere del tipo “spazio pubblico”, “ecosistema urbano”, “flussi e funzioni”, “agritecture”,  “biodiversità”, “nuovo spazio pubblico interattivo”, “elementi di arredo urbano di nuova concezione, dato che il progetto supera il concetto di aiuola, non delimitando le aree a verde che vengono invece intese come “spazi da vivere”.
E i bravi cittadini catanesi non se lo sono fatto dire due volte, tanto è vero che, dopo pochi giorni, l’unico fazzoletto di prato superstite dopo la cosiddetta riqualificazione ha dovuto essere sottoposto a manutenzione avendo subito “un eccessivo stress a causa del calpestio con bici, motorini, skate e animali da passeggio”.
Ma i giudizi dei catanesi non sono stati affatto benevoli. Il consigliere uscente del PD, Saro D’Agata, se ne è fatto portavoce giudicando l’intervento sulla piazza estremamente invasivo e non pensato per i bambini e per la gente, dato che sono stati drasticamente ridotti gli spazi per la socialità.
Lapidaria la definizione di un catanese anonimo, evidentemente digiuno di cultura architettonica: “Un labirinto di cemento armato”. E un altro aggiunge: “Quello che vediamo è uno spazio, ma la piazza non c’è più.” E ancora: “Mai vista una piazza con un buco al centro”.
Poco verde, poco fruibile e pericolosa per i bambini è pure il giudizio delle associazioni ambientaliste che sottolineano come una piazza “piena di verde” sia diventata “un articolato marciapiede, spazio accessorio di un centro commerciale, un corridoio con risicate aiuole”.

Lo stesso problema del traffico, d’altra parte, non solo non sarà risolto con questa sciagurata idea dei parcheggi sotterranei in pieno centro, ma sarà addirittura accentuato e, con esso il problema dell’inquinamento, come sostiene Marisa Falcone, presidente dell’associazione per la Difesa dell’ambiente e della salute e candidata al Consiglio comunale con la lista di Maurizio Caserta: “Si vuole fare passare un parcheggio per un’area verde attrezzata da utilizzare come luogo di passeggio e svago. Avere tentato malamente di decorare una colata di cemento armato con pianticelle già ingiallite e ritagli di prato preconfezionato è un tentativo, mal riuscito, di far dimenticare quella che era precedentemente una delle più belle terrazze sul mare di Catania.”
Ma il sindacosempregiulivo dichiara soddisfatto : “E’ dai tempi di Roma che ogni città importante ha un foro”. Almeno così scrivono i membri del gruppo il Teatro degli Elefanti.
Guarda il video “La vera storia di piazza Europa”
in cui Mirko Viola, intervistato da Voci di Città, ricostrusce le tappe che hanno portato alla situazione attuale. A partire da Scapagnini che ha avviato il project financing per la costruzione del parcheggio di piazza Europa, derogando -in quanto commissario governativo straordinario per il traffico- dalle normali procedure amministrative.

6 Comments

  1. Come suol dirsi: non tutte le piazze riescono col buco! Di che ci lamentiamo? E’ la nuova concezione della città secondo le lobby catanesi: un colossale buco circondato da colate di cemento e un po’ di verde magari sintetico…

  2. L’opinione pubblica di Catania si forma sul quotidiano “la Sicilia”…… ho detto tutto!

  3. Nei momenti più tragici per la nostra città emerge impetuosa la “vis comica” del catanese, forse quello sprazzo di vivace intelligenza che viene ritenuto dai nostri (dis)amministratori, segno di superficialità, ma è in poche stringate “battute” che il nostro concittadino esprime il massimo livello di disprezzo per le scelleratezze operate.
    E del resto con le “armate informative” da sempre in mano ai potenti, come e dove potrebbe esprimere il proprio dissenso il comune cittadino che vorrebbe aspirare a vivere decentemente, aspettando un “buon esempio” che NON ARRIVA MAI.
    Negli uffici di uno, ma questa storia non c’entra per nulla, mi capitò di vedere quadri (volgarmente direi antichi e molto , molto costosi) di eccellenti autori; forse con questo “arredo culturale” il proprietario volle sentirsi persona di cultura. A me è sembrato solo un progetto mal riuscito.

  4. Piazza Europa è solo l’inizio della privatizzazione della cosa pubblica, che vorrebbe continuare presto con l’uso delle banchine portuali come fossero analoghe aree in lunga concessione quasi gratuita; aree con indice di edificabilità 15 mc per mq., triplo a quello permesso nelle aree edificabili a buon diritto private in città.
    Tanta porcheria speculativa è prevista nel Piano Regolatore Portuale iniziato sotto la sindacatura Bianco e finito sotto elezioni in corso con la tentata approvazione da Stancanelli .
    Dobbiamo ricordare ad entrambi , oggi pienamente concordi a parlare di porto, il relativo e principale “affare” di cartolarizzazione immobiliare finanziaria sulle banchine per oltre 2 miliardi di Euro ed in particolare lo vogliamo ricordare a Bianco il quale a Cittainsieme ha correttemante promesso di spedire ad Augusta il settore merci che contrasta lo sviluppo sostenibile turistico ed occupazionale del porto, ma contrasta anche tale edificabilità del tutto illegittima sulle banchine.
    Non mancheremo quindi di ricordare particolarmente a Bianco nel caso venisse eletto, tale illegittimità tuttora sostenuta dal commissario portuale di nomina, guardacaso, del Ministro-banchiere Corrado Passera che di finanza se ne intende fin troppo a danno di Catania, città marittima al centro del Mediterraneo che non vive di mare.

  5. Alla redazione di “Argo”
    Prima di tutto ho letto che per piazza europa pende ancora un fascicolo per turbativa d’asta per il quale la procura ha chiesto archiviazione e potrebbe accadere, ad esempio, che il Gip accerti invece la prescrizione e disponga, per l’effetto, la confisca dell’opera.
    questo l’articolo dove si legge dell’esistenza di altro fascicolo, cliccare per aprire:
    http://www.sudpress.it/sud/appalti-politica-mafia-e-massoneria
    Non si capisce, poi, perchè il processo d’appello per abuso di piazza europa non debba arrivare in Cassazione, visto che la sentenza mi pare da impugnare?
    Basti pensare che piazza europa è l’unica piazza italiana con una galleria al centro e l’unico appalto con una variante che lo modifica in modo sostanziale: hanno bandito un’ opera ( un parcheggio) e ne hanno realizzata un’altra (1500 mq di negozi) che la legge regionale siciliana qualifica come centro commerciale (è tale, a norma della legge siciliana, una struttura di vendita di medie dimensioni composta da una pluralità di negozi, con superficie fino a mq 2700 ).
    In merito alla Vostra affermazione che la “parcheggio europa” spa ha messo 10 milioni in project financing, direi che ciò è inesatto!
    La parcheggio europa ha ipotecato la piazza alla monte paschi ( ma la piazza è bene demaniale comunale, insuscettibile di essere ipotecato) e la banca ha finanziato l’opera.
    Forse ciascuno dei soci della “parcheggio europa” spa può aver messo alcune centinaia di migliaia di euro nel capitale sociale, al massimo.
    Siamo noi cittadini, coi beni pubblici che paghiamo!
    Dunque non è la società parcheggio europa a finanziare l’opera, ma la banca e allora perchè anche voi scrivete così, adattandovi alla ricostruzione dei fatti proposta dal quotidiano “la sicilia”?
    Questi imprenditori non sono dei benefattori, nè dei finanziatori in senso proprio.

  6. piazza Europa assomiglia adesso ad un reliquiario per caduti eccellenti. Come un tempo i veterani di guerra ideavano e creavano i loro reliquiarii, adesso i miliardari d’accatto, quelli che hanno i soldi e tanta idiozia nei loro cervelli , hanno realizzato in un sottosuolo dei vuoti per le cellette funerarie allorquando passeranno a miglior vita. Perchè non sistemare su quelle vetrate che emergono dal sottosuolo le foto degli uomini illustri della città? Se ne vergogni Bianco ed anche Stancanelli.

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