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Comitato Librino Attivo a proposito di 'orti urbani'

 

COMUNICATO STAMPA

 
Apprendiamo dai giornali e dai tg locali, dell’interesse che i candidati a sindaco al Comune di Catania, per le elezioni del prossimo 9 giugno, hanno verso il quartiere Librino, con particolare attenzione alla realizzazione degli “orti urbani”.
Pur apprezzando tale interesse, ci preme sottolineare che in tempi non sospetti già questo Comitato, insieme alla CGIL e ad altre Associazioni del quartiere, ha lanciato l’idea della realizzazione degli orti urbani come si può evincere dalla proposta progettuale presentata a Fondazione per il Sud nel 2008 (Fondazione per il Sud – Invito Sviluppo Locale 2008 – Allegato B 10), nella quale si legge: “(…) Tra varie esperienze si immaginano le seguenti: progettazione e realizzazione di orti urbani legati alla tradizione agricola del territorio; sviluppo di micro produzioni artigianali anche legate alla trasformazione dei prodotti degli orti urbani (es conserve ecc); attivazione di mercatini popolari e solidali per la commercializzazione diretta dei prodotti prima menzionati (…)”, a firma del Comitato Librino Attivo, Associazione South Media, Arci comitato territoriale Catania, Associazione “Oltre la periferica”, Associazione “I briganti rugby”.
Tale proposta ha trovato peraltro riscontro e già oggi, gli orti urbani rappresentano una realtà sperimentale nel quartiere, a cura dell’associazione “I briganti di Librino” in collaborazione con alcuni abitanti.
Nell’auspicio che le iniziative proposte dai candidati si realizzino, ci piacerebbe che i candidati Sindaco, e il futuro sindaco, nell’occuparsi del quartiere tengano in maggior considerazione le varie associazioni che nello stesso operano da anni (e sono tante!), e che potrebbero rappresentare una fonte progettuale partecipata e a costo zero!
Inoltre, in riferimento alla delibera della giunta Stancanelli di qualche giorno fa, che affida alla Caritas diocesana spazi incolti per la realizzazione degli orti sociali, ci piacerebbe che, oltre alla Caritas, gli spazi venissero affidati sia alle altre associazioni che ai condomìni, a riprova della considerazione che questa Amministrazione ha verso le altre associazioni, che pur operano, e che già da anni hanno presentato documenti di proposte sempre disattese (si fa riferimento, ad es. alla “Piattaforma per Librino”, presentata più volte alle ultime amministrazioni, nella quale, tra le altre, è presente l’idea degli orti in questione).
Per Il Comitato Librino Attivo,  Francesco Torre

Argo

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  • Vi segnalo come possibile destinazione ad attività prtoduttive orticole o floreali i uterreni del Parco Gioieni, da tempo in stato di abbandono ed impraticabilità. Il terreno, se diviso in lotti potrebbe essere affidato ai giovani diplomati in agraria per la voltivazione e vendita di piantine . Gli stessi assegnatari dovrebbero curare , come compenso i viali del parco ed organizzare posti di ristoro e di vendita di fiori e piantine varie. Purtroppo, la proposta non può trovare favorevole accoglienza perchè gli amministratori preferiscono organizzare quel terreno scosceso ed impraticabile alla maniera di un vero e proprio Parco cittadino e nominare un intero organico di dipendenti con le mansioni di direttore del parco e di giardinieri in prima ed in seconda.

  • In realtà, a quanto ho letto sul suo sito, il progetto di Bianco è ben più ambizioso e prevede la realizzazione, con orti e frutteti urbani affidati a cooperative anche di condomini, organizzazioni onlus eccetera, di un parco di ben 54 ettari che sarebbe il più grande d'Europa. La Cgil, tra l'altro, con altri sindacati è coinvolta nel progetto così come le cooperative, le associazioni degli agronomi, l'università e tante altri.

  • La situazione somiglia a quella del Re che "incontrata" per strada una buona idea (di altri ovviamente) se ne appropria pavoneggiandosi: che bella idea che ho avuto!! fra gli applausi di servitori e camerieri.
    la lotta al "rialzo" ne ha addirittura del grottesco: un metroquadro, no due metriquadri.. e perchè no Xmetriquadri di più.
    Le politiche di partecipazione sono altre ed in quelle i cittadini non possono mettere mano a nulla, neanche quando si tratta di fermare la follia edificatoria (oggi come ieri).
    I candidati farebbero bene ad occuparsi di programmazione economica attraverso i loro partiti nazionali e regionali rispondendo ai bisogni di cittadinanza.
    Le altre cose le lascino all'iniziativa delle associazioni perchè quando il gioco si fa con le risorse pubbliche nascono gli interessi, non sempre trasparenti, ed i meccanismi tendono ad incepparsi.
    Inoltre le vere iniziative "dal basso" rappresentano la solidificazione dei rapporti sociali, delle identità ed impediscono il dilagare del vandalismo che è l'esatto indicatore della "estraneità" rispetto al tessuto sociale. Non vorremmo dire che l'intervento pubblico stimoli i fattori sociali negativi o che l'aggregazione di base intimorisca il politico ormai abituato a "concedere" proprietà non proprie con l'intento di ingraziarsi i destinatari; saremmo veramente malpensanti, ma diceva un tale che a pensar male si finisce all'inferno... però.....
    auguri al comitato Librino Attivo

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