I consiglieri Saro D’Agata e Francesca Raciti hanno infatti presentato una interrogazione con richiesta di risposta scritta e di dibattito in aula. Chiedono all’Amministrazione di chiarire come sia potuto accadere che l’immobile, “già ristrutturato con finanziamento regionale di 100.000,00 euro” sia stato offerto al Centro Astalli, privo di documenti essenziali, tra cui quelli “attestanti la conformità strutturale e l’idoneità statica dell’edificio”.
Casa don Pino Puglisi – articoli su argocatania.org
L’assegnazione e il riutilizzo di un bene confiscato sono fatti che riguardano tutta la comunità locale ed è giusto che l’opinione pubblica venga informata e possa seguire e controllare le modalità di queste operazioni. Tanto più se, come in questo caso, sono stati spesi anche soldi pubblici.
A conclusione dell’interrogazione, i consiglieri D’Agata e Raciti chiedono all’Amministrazione “se non intenda con urgenza eliminare, in ogni caso, le cause ostative al rilascio della certificazione di agibilità di tale immobile”.
Naturalmente, quando questi ostacoli saranno rimossi, il Centro Astalli sarà ben lieto di accettare il comodato d’uso dell’immobile per metterlo subito a disposizione dei tanti immigrati senza dimora che popolano i marciapiedi della città.
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