Ma il nome di Maria Grazia – dicevamo – circola, ritorna e si fa sentire e leggere nelle piazze, nelle strade o nelle scuole del mondo a lei intitolate , come quella di Kush Rod, nel distretto di Enjil, a
A posare la prima pietra, due anni fa, è stato Mario Cutuli, il fratello di Maria Grazia, architetto che, insieme ad altri colleghi, ha progettato l’edificio nel quale hanno trovato posto otto classi e seicento alunni: «Otto architetti hanno contribuito gratuitamente per onorare ciò che Maria Grazia amava di più di questo Paese: il paesaggio e i bambini».
Le immagini della nuova scuola, inaugurata l’anno scorso, sono state viste pochi giorni fa, anche a Catania, proiettate nella sala del teatro Sangiorgi, dove sono stati consegnati i premi della Fondazione Maria Grazia Cutuli onlus.
I vincitori ,”giornalisti di frontiera”, sono stati Joumana Haddad, per la stampa estera, Salah Methnani, per la stampa nazionale e Alessio Genovese per la categoria Giornalisti italiani emergenti.
Joumana Assad, libanese, femminista, coltissima poetessa, specializzata in Arte e letteratura del corpo, responsabile delle pagine culturali del quotidiano libanese An Nahar (Il giorno), ha parlato della primavera araba che considera, per il momento, una rivoluzione mancata. E della condizione della donna:”C’è ancora molto da fare per le donne e non solo nel mondo arabo, anche in Italia. Quando viaggio per parlare dei miei libri, ci sono donne che mi dicono: succede anche qui da noi. La battaglia contro il maschilismo, contro il potere patriarcale che può essere veicolato dagli uomini come dalle donne, non è ancora finita”.
“Quando ho saputo di aver ricevuto il premio Maria Grazia Cutuli, allora e solo allora, per la prima volta nella mia vita, mi sono sentito cittadino italiano”. A parlare così è il tunisino Salah Methnani, scrittore e giornalista, inviato di Rai news 24, e autore di splendidi reportage dalla Siria. Alessio Genovese è un giovane fotogiornalista e videomaker trapanese che si è occupato precipuamente del Medio Oriente.
La Siria, anzi, “Il dramma siriano: cosa è rimasto delle primavere arabe, quale il ruolo dell’Europa“, è stato, inoltre, al centro di una serie di interviste di Monica Maggioni, conduttrice della serata, alla ministra degli Interni Anna Maria Cancellieri, al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli e a Laura Boldrini, portavoce Unhcr, (Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati).
Una menzione speciale per Nikos Megrelis al quale ha consegnato il premio Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera e presidente della Fondazione Cutuli Onlus. Il giornalista e regista è stato premiato perché il docu-film “Shooting vs shooting, morendo per la verità” è di “stimolo per migliorare la relazione tra le confinanti Grecia e Turchia”.
Il giorno prima, a Santa Venerina, erano stati premiati alcuni ragazzi, autori di articoli giornalistici, ai quali, in precedenti incontri, le giornaliste Pinella Leocata e Ada Mollica avevano dato degli imput. Sono alunni delle seconde e delle terze di quella che una volta era la scuola media e adesso, con le elementari, è diventata l’ istituto comprensivo Alessandro Manzoni. Un nome che speriamo venga presto cambiato in quello di Maria Grazia Cutuli.
La famiglia della giornalista è infatti originaria del paese etneo e, se ciò non bastasse, la giornalista è sepolta nel piccolo cimitero della frazione di Dagala del Re. L’idea, è stata avanzata pubblicamente da
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