In un panorama dominato dall’egoismo e dall’interesse personale, dove l’illegalità imperversa in maniera sempre più dilagante, diventa fondamentale restituire significato ed essenza alla parola “legalità” e riempire il divario sempre più preoccupante che si è venuto a creare tra i giovani e la giustizia.
Con questi obiettivi quest’anno, noi studenti del Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di San Giovanni la Punta, abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e diventare forza attiva nella lotta all’illegalità fondando, con il supporto di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, un presidio antimafia nel nostro Liceo.
Il presidio, intitolato a “Rita Atria“, nasce con l’intento di creare momenti di riflessione e di dibattito dentro e fuori gli ambienti scolastici, con lo scopo di sradicare dai giovani la cultura mafiosa e cercare di smuovere le acque in un paese, quello puntese, ancora stretto dalla morsa della mafia.
Bisogna far comprendere alla gente l’importanza delle regole, bisogna recuperare il significato di parole come “rispetto” e “dignità”, stuprate dalla cultura mafiosa ma soprattutto bisogna ricostruire la speranza del cambiamento.
Nel passato abbiamo già collaborato più volte con l’associazione “Libera”, abbiamo svolto assemblee sul tema e abbiamo partecipato a numerose manifestazioni antimafia (quella del 9 Maggio a Cinisi, per esempio), adesso vogliamo ufficializzare la nostra lotta e lo facciamo fondando il primo presidio-scuola di “Libera” nella provincia di Catania.
L’inaugurazione si terrà nei locali del Liceo, via Motta 87 (Polivalente), il 12 Marzo alle ore 16. Interverranno al dibattito Gabriella Guerini (presidentessa dell’Associazione Antiracket e Antiusura Etnea ), Gianni Notari (ex direttore del Centro Arrupe di Palermo, adesso parroco a Catania), Dario Montana (fratello del commissario Beppe Montana (ucciso dalla mafia nel 1985), responsabile dell’Officina Memoria di “Libera”) e Giuseppe Strazzulla (coordinatore provinciale di “Libera”).
Alla fine dell’incontro sarà offerto un rinfresco con i prodotti di “Libera Terra”, frutto del lavoro di tanti giovani che, raggruppati in cooperative sociali, coltivano i terreni confiscati ai boss mafiosi e concessi in gestione all’associazione “Libera”.
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