Categories: Ambiente

ConviBio, un nuovo modo di stare insieme in campagna

Metti una domenica in campagna, la compagnia degli amici ed anche la possibilità di fare nuove conoscenze, esperienze. Un modo nuovo di stare insieme, riscoprendo la terra e i suoi frutti. Una scampagnata libera, senza inviti formali ma aperta a tutti coloro che amano l’aria aperta, la convivialità e la cucina biologica, vegetariana o vegana che sia. Si chiama ConviBio, ha cadenza mensile (la prima domenica del mese) e si svolge nel «Teatro Verde» di Macchia di Giarre (CT), in via della Regione 185. La organizzano i volontari dell’ “Associazione Alveo del torrente” senza guadagnarci nemmeno un centesimo; solo per il gusto di stare insieme, gustare buon cibo, ascoltare musica e poesie, godere di un divertente spettacolo. Chi vuole può anche andare un po’ in giro, alla ricerca di verdura di campagna, “virdura maritata”, e raccoglierla.
Chi è invitato? Ma tutti, tutti coloro che vogliono. Non hanno da pagare nulla. Devono solo portare qualcosa da mangiare, piatti assolutamente biologici e vegetariani che verranno poi condivisi in una comune tavolata. Ognuno gusta la specialità dell’altro, acquisisce nuove ricette e le scambia: zuppe, risotti, minestre, frittate, torte salate e gateaux, spezzatini di soia e involtini primavera alle verdure, guacamole (salsa messicana a base di avocado) e persino un sushi vegetariano. Il tutto accompagnato da un ottimo pane integrale cotto nel forno a legna. E poi un trionfo di dolci, crostate e zeppole (nel Giarrese chiamano così le crispelle di riso uso Benedettini), torte allo yogurt e mirtilli, plum cake e cannoli e via glicemizzando. Un pranzo in cui i ruoli sono, naturalmente, intercambiabili: si mangia, si beve ma si apparecchia anche e si sparecchia e rigoverna. Il tutto, naturalmente, usando solo piatti di terracotta e ceramica. Guai a portare un piatto di plastica che inquina e non si ricicla.
Domenica 4 marzo scorso, il convivio biologico all’insegna del libero scambio di piatti, ricette, esperienze e competenze, ha visto anche la presenza di artisti e poeti. Nel suggestivo terreno-bosco, messo generosamente a disposizione, dalle 10 alle 16, da un signore che vuole mantenere l’anonimato, Pippo Barile, voce dei Kunsertu, ha cantato canti popolari e non, ed ha anche parlato della sua recente esperienza di apicoltore e di agricoltore delle pendici dell’Etna.
C’è stato poi un delizioso, commovente spettacolo offerto dall’Opera dei Pupi della compagnia teatrale fondata a San Pietro Clarenza dai fratelli Salvatore e Nuccio Mangano. Divertente la commistione tra realtà e rappresentazione con pupi e pupari che interagivano sui due piani. E infine una dolce poesia del guardiano del Castello di Aci che resta lì nell’aria, simbolo di una giornata leggera e intensa.
Per chi volesse saperne di più: mail alveotorrente@libero.it oppure Facebook/convibio (tel. 329.5666124)

Argo

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