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AIDS, primo dicembre 2011: arrivare a zero

Getting to zero, azzerare l’infezione, questo l’obiettivo del primo dicembre 2011, giornata internazionale di lotta contro l’AIDS. Per ottenerlo bisogna cambiare mentalità, infatti, nonostante siano ormai noti, non sono ancora adottati in maniera diffusa i comportamenti per la prevenzione del rischio di trasmissione del virus Hiv.
In particolare, in Italia vi è ancora resistenza (se guardiamo al panorama europeo) rispetto all’uso del profilattico, unico strumento in grado di tutelare chiunque abbia una vita sessuale attiva. Un dato decisamente allarmante, visto che nel nostro Paese nel 2009 le nuove infezioni da HIV, per il 79% dei casi, sono conseguenza di rapporti sessuali non protetti, una percentuale che nel 1998 era soltanto del 13,3%.

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Nel sito nazionale della L.I.L.A. (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) si legge: “Le donne sono maggiormente a rischio di contrarre l’infezione per una serie di fattori biologici, sociali e culturali. Nel 1985 per ogni donna che scopriva di avere contratto l’HIV vi erano 3,5 uomini, nel 2009 questo rapporto è sceso a 3,1”.
Crescono pure i contagi all’interno delle coppie eterosessuali, dal 25,3& del 1998 al 45,1% del 2009/10. Nella popolazione omosessuale, infine, l’infezione da HIV dovuta a rapporti omo/bisessuali è salita dal 17,2% del 2001/02 al 24,4% del 2009/10.
Di fronte a questa situazione, le agenzie internazionali e la LILA, pur continuando in un’opera più complessiva di informazione e formazione capace di affrontare l’insieme delle problematiche connesse all’infezione da HIV, puntano soprattutto ad attivare comportamenti sessuali sicuri e a promuovere l’uso del profilattico.
Anche a Catania si svilupperanno tante iniziative durante tutto il mese di dicembre, ci piace segnalare il dibattito che si svolgerà il primo dicembre alle 10,30 a Palazzo Platamone sullo stigma (parteciperanno fra gli altri Graziella Priulla e don Pino Ruggeri) perché il tema della lotta all’emarginazione rimane sempre centrale.

Argo

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