La magia della lana dietro le sbarre

Fiori, spille, vasi, sciarpe: sono alcuni degli oggetti in feltro, molto colorati e invitanti, esposti in via Vecchio Bastione dal 14 al 16 ottobre, in occasione della mostra “La magia della lana: atelier dietro le sbarre”, realizzata da Filo Dritto, una cooperativa sociale nata da aManiLibere, l’associazione che da anni si occupa di recupero delle arti tessili e che ha avviato un laboratorio all’interno della casa Circondariale di Enna.
Il laboratorio, nato come un progetto proposto da Ninni Fussone, “sociologa con la passione per i tessuti” e presidente dell’associazione, è stato poi ampliato dall’inserimento di un corso professionale dell’Anfe e ha coinvolto alcuni detenuti che hanno potuto così acquisire delle abilità spendibili anche in futuro fuori dal carcere.
Non meno significativo è stato il beneficio psicologico offerto dal lavoro manuale. La lavorazione del feltro richiede infatti forza di braccia per cardare la lana, lavorarla con acqua calda e sapone di Marsiglia e poi rollarla a mano o con bastoni di legno. Un’attività fisica liberatoria che ha avuto una efficacia terapeutica anche su alcuni detenuti con storie difficili e disturbi del comportamento.
L’amministrazione penitenziaria, nella persona del direttore del carcere, Letizia Bellelli, ha agito da facilitatore, mettendo a disposizione un locale e utilizzando per il progetto qualche somma a sua disposizione.
La creazione della cooperativa, di cui fa parte anche una detenuta (altri potrebbero essere assunti come lavoratori), è una sfida. Riuscire a commercializzare ciò che viene prodotto non è semplice. Siamo in presenza di prodotti di nicchia, che hanno un costo e quindi un prezzo non indifferente. I più facili da mettere su mercato sono gli oggetti piccoli che potrebbero essere utilizzati come gadget e quindi commissionati da aziende o banche per i loro clienti. Anche il mondo della moda potrebbe utilizzare applicazioni in feltro per decorare i propri prodotti. E con il feltro possono essere realizzati anche vasi e altri complementi di arredo.
Nonostante però l’interesse dimostrato da alcuni stilisti, tra cui Marella Ferrera, e da designer anche stranieri, come Cludy Jonstra, nonostante il sostegno promesso da don Ciotti e la partecipazione ad alcuni saloni nazionali, la commercializzazione stenta a partire. La commessa giusta non è arrivata e la sfiducia è in agguato, soprattutto per chi sta ancora dietro le sbarre e ha riposto nel progetto una speranza che rischia di essere delusa.
Più attrezzati a resistere sono i soci, o piuttosto le socie, che vivono in libertà e hanno una formazione di tipo ambientalista. L’utilizzo della lana delle pecore locali, risorsa a km zero, è accompagnata infatti dalla consapevolezza di sottrarre questo prodotto alla discarica, dove verrebbe trattato come un rifiuto speciale, e quindi costoso. Nessun danno subiscono gli animali, che hanno bisogno di essere tosati ogni anno e forniscono un prodotto naturale al 100% e perfettamente rinnovabile.
Tra i lavori presentati nella collezione Coperte di aManiLibere c’è anche la coperta dei ricordi. Altre simili si possono creare riutilizzando vecchi tessuti, cappotti e abiti di persone care scomparse, coniugando così il riuso e la valorizzazione dei legami affettivi.
Le capacità inventive quindi ci sono, così come i valori etici. C’è anche una dichiarata voglia di imprenditorialità. Manca ancora quello scatto che permetta di fare un salto di qualità e renda realizzabili, per i detenuti, le aspettative che il progetto ha fatto nascere in loro.

AddThis Website Tools
Argo

View Comments

Recent Posts

Polpo Mondo, Catania Pride 2025. Perchè c’è ancora tanta strada da fare

“Vergogna, fate schıfo, come li avete fatti questi figli? Ve ne dovete andare dall'Italia”. La…

2 ore ago

Fine Vita, una legge popolare per garantire dignità e tempi certi

Della legge di iniziativa popolare sul Fine Vita, per la quale è in corso una…

1 giorno ago

Donne e violenza di guerra. Anche nel mondo antico

Ancora una volta l'archeologa e saggista Francesca Valbruzzi ci propone l'intervista ad un/una collega che…

3 giorni ago

Il ragazzino con la pistola e l’emergenza negata

Nelle stesse ore in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella definisce le periferie "veicoli…

5 giorni ago

La sciara e l’acqua. Salviamo gli Orti della Susanna

Le cosiddette “sciare”, in passato considerate aree povere, sterili, di scarso valore e praticamente inutili,…

1 settimana ago

Vogliamo il Parco Urbano a Cibali

La data ultima delle consultazioni è il 26 giugno. Dopo questa data non sarà più…

1 settimana ago