Cinema, teatro. E ora anche la regia. Donatella Finocchiaro non si ferma, insegue sempre nuovi traguardi. Trampolino di lancio per la sua opera prima è il festival di Venezia al quale, peraltro, partecipa anche nelle vesti di attrice, diretta da Crialese in Terraferma. La Finocchiaro regista racconta Catania, non la Catania triste e grigia di adesso ma quella che sperava ancora, a cavallo tra gli anni 80 e 90. Lo fa con un documentario di 45 minuti, “Andata e ritorno”, che sarà proiettato il 5 settembre al Lido per Controcampo.
“Andata e ritorno da Catania così come ho fatto sempre in tutti questi anni – racconta a Ombretta Grasso che la intervista – E ogni volta che ritornavo trovavo delle differenze: le stesse strade, le stesse piazze, ma la città è diventata più triste, più cupa”. “E’ un atto d’amore per la mia città. -dice ancora Donatella Finocchiaro- Un documentario di costume, non di denuncia, in cui si testimonia un boom artistico, musicale, di vita e anche il legame fortissimo che tutti questi artisti vivono, come il profondo legame con la Sicilia che ha Battiato o quello che ha Carmen Consoli. Non vanno mai via veramente. Questa è una terra di bellissima ispirazione, magica e tribale che esercita una grande attrazione. Ed è un sentimento che mi appartiene: ho appena comprato casa in centro storico”.
Sfilano e raccontano Catania tra gli altri, Saro Nievsky che ha aperto il primo pub in centro, Emma Scialfa, il mecenate Antonio Presti, l’attrice Ida Carrara, i musicisti Luca Madonia, Roy Paci, Alfio Antico, Rita Botto, il regista Gianni Salvo. Sfilano e raccontano. Tra nostalgia, voglia di ricostruire e amore per Catania.
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