E’ un libro lieve, leggero come l’aria, l’aria pulita di Mosè, nella campagna agrigentina. Ma reca in sé la forza, la consistenza della memoria. Ed é denso dei sapori e dei profumi della cucina siciliana. E’ “Un filo d’olio” di Simonetta Agnello Hornby con, in appendice, 28 ricette della sorella Chiara. La scrittrice de “La mennulara” e di “Vento scomposto”, stavolta è andata a rovistare tra i suoi ricordi d’infanzia, l’infanzia dorata in una famiglia benestante e nobile della Sicilia degli anni 50.
Affiorano così i tratti di una terra antica e perduta, e i ritratti dei tanti personaggi che le davano vita. La villeggiatura, la bella e imponente casa di campagna, le coltivazioni, i raccolti, qualche ristrettezza economica, i contadini, la servitù, la governante, il padre, la madre Elenù e la zia Teresù, alle quali il libro è dedicato, i nonni, i parenti, gli ospiti. E sullo sfondo -appena qualche cenno- un po’ di storia, la riforma agraria, l’imposta fondiaria…
Il racconto è affiancato dalle foto di famiglia e dalle ricette, quelle che la nonna annotava con cura in un quadernetto con tanto di indice, quasi un libro; quelle della madre e della sorella Teresa che, trascritte adesso in “Un filo d’olio”, diventano il libro di cucina della sorella Chiara. Sono le nostre ricette siciliane con qualcosa di diverso, piccoli ritocchi, particolari che le rendono originali e aggiungono ad esse valore. Un ingrediente in più, un procedimento peculiare, dettagli, sfumature, cure e attenzioni. Vale la pena di provare a riprodurle e …buon appetito.
Simonetta Agnello Hornby – “Un Filo d’olio”- Sellerio editore Palermo
Gli ultimi articoli - Cultura
Nel continuo proliferare delle più diverse ricorrenze può finire col sembrare che siano tutte di uguale
Salone del libro di Torino, la scrittrice Susanna Tamaro non rinuncia a proporre le sue ricette
Giugno 2022, “l’ amministrazione comunale ha scelto tra le cinque proposte per rilevare il titolo sportivo
La storia di una monacazione forzata, a cui la protagonista non si rassegna, decisa a combattere
Felice Rappazzo, docente universitario e intellettuale engagé, ha condiviso impegno culturale, sociale e politico con Gabriele