Scarti di vetro, di stoffa, di piertra lavica che sarebbero finiti tra i rifiuti e sono stati invece utilizzati per costruire gradevoli
Due gli obiettivi formativi di questo Por, finanziato con fondi europei, nazionali e regionali, attivato dall’Istituto Vaccarini e gestito insieme alla Scuola Media Cavour:
Elaborato dalla professoressa Pina Arena, del Vaccarini, forte di precedenti esperienze, e da lei stessa coordinato e condotto insieme alla collega Lidia Sineri della Cavour, il progetto è stato pensato soprattutto per soggetti deboli come le donne, i disoccupati e gli stranieri
E sono state soprattutto le donne a frequentarlo. Donne creative, desiderose di uscire dal chiuso delle mura domestiche e di trovare una loro collocazione all’interno di un mercato del lavoro che tende ad escluderle.
Non sono mancati i momenti di inquadramento più “teorico”, uno sulle problematiche della gestione dei rifiuti, l’altro, conclusivo, sulla progettazione di una microimpresa, individuale o di gruppo.
Alcuni dei maestri artigiani, contattati per la competenza riconosciuta sul territorio, ma che comunque hanno dovuto partecipare alla selezione prevista dal bando, hanno messo a disposizione i loro laboratori con i macchinari e gli strumenti specialistici e hanno reso partecipi i corsisti di alcuni “segreti” del mestiere.
“Il corso -ci dice la professoressa Arena- è stata un’opportunità di formazione e di incontro tra persone con bisogni simili. Un’opportunità per fare nascere idee, costruire relazioni oltre che conoscenze, aprire finestre i cui sviluppi dipenderanno poi da ciascuno. Non tutti metteranno su impresa, ma tutti sono stati bene, hanno scoperto talenti, punti di forza, hanno conosciuto persone dalle quali hanno imparato e insieme alle quali hanno sperimentato una scuola che accoglie, dà formazione e crea integrazione.”
Riguardo alla concreta utilità per un inserimento lavorativo e alla possibilità di intraprendere attività autonome, “le prime
Anche di questo, infatti, si è parlato al corso, “la mafia c’è e la combatti osando e lavorando secondo le regole: niente lavoro nero ad esempio.” Si è parlato persino delle organizzazioni antiracket e, alla fine, si è deciso di destinare alla associazione per la ricerca sulla sclerosi multipla il ricavato del mercatino conclusivo.
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