Questa è una delle domande che l’Osservatorio per la democrazia pone all’Assessore regionale Russo, attraverso una lettera aperta. Seguono altri interrogativi riguardanti la nomina – sempre ad opera del DG dell’ASP di Palermo – del coordinatore amministrativo, le disposizioni di servizio per la nomina di direttori facenti funzione, l’omissione – nelle predette nomine – dell’entità della spesa (come impone la norma di contabilità generale).
Per rendere più incisiva la lettera (alla quale l’assessore Russo ha risposto) l’Osservatorio non ha mancato di sottolineare le aspettative che hanno accompagnato la nomina dell’Assessore in termini di legalità, trasparenza, cambiamento e razionalizzazione del sistema sanitario siciliano; ed ha auspicato che analoga determinazione per la vicenda di Giarre (leggi l’articolo su LiveSicilia) si abbia anche per queste scelte poco trasparenti dell’attuale DG dell’ASP di Palermo.
Sulla scelta dei manager siciliani si è già scritto (vedi ns precedente articolo) a proposito della rilevanza dell’appartenenza politica (3 su 4 scelti per meriti di partito o per vicinanza partitica) (vedi l’articolo di Vincenzo Borruso, La sanità siciliana e le polemiche sui manager, Asud europa anno 5 n. 5).
Non sappiamo se l’Assessore abbia inviato ispettori presso l’ASP di Palermo. Tuttavia – ad un incontro regionale con i Sindacati, ha affermato, a proposito della valutazione dei direttori generali – (vedi l’articolo sull’incontro Governo-Sindacati sulla sanità in Sicilia su Vivienna.it) – che il prossimo mese, “alla scadenza dei primi 18 mesi, ci sarà la prima valutazione sull’operato dei direttori generali, una prima importante verifica sul raggiungimento degli obiettivi fissati, che servirà a capire dove si è fatto bene e dove sarà necessario qualche cambiamento per ridare slancio agli obiettivi della riforma”.
A difendere la riforma è stato anche il Presidente Lombardo, durante lo stesso incontro, auspicando un confronto pacato e costante: “E’ inevitabile che davanti a una riforma dirompente possa sorgere qualche problema da risolvere e ben venga l’apporto costruttivo di chi… si propone come punto di riferimento sul territorio per segnalare i problemi veri”. Ha poi proseguito Lombardo, invitando “i manager ad ascoltare le istanze di tutti: non basta far quadrare i conti, bisogna anche saper ascoltare, accettare la ‘valutazione’ della gente ancor prima che quella degli organi preposti dall’Assessorato”.
L’Assessore Russo si è impegnato a programmare “una serie di incontri in tutte le aziende sanitarie siciliane per affrontare concretamente tutte le questioni ancora da risolvere”. Ed ha elencato le azioni concluse e quelle in cantiere: l’apertura dei PTA, il via libera a migliaia di assunzioni, l’attenzione nei ‘pronto soccorso’, l’investimento nella formazione, l’attenzione all’assistenza domiciliare e la rivalutazione del ruolo della famiglia.
Sui Pronto soccorso, una recente circolare invita i direttori generali al miglioramento strutturale, organizzativo e gestionale dei Pronto Soccorso con particolare attenzione agli aspetti legati all’accoglienza e alla umanizzazione:
“Ai dirigenti delle aziende – afferma Russo – chiedo ancora una volta di recarsi ogni giorno nei Pronto Soccorso della propria azienda per verificare di persona tutte le criticità esistenti, per dare una parola di conforto ai pazienti e per stare vicino ai tanti operatori sanitari che spesso lavorano in condizioni di disagio”.
E’ stato anche firmato un decreto per semplificare e regolamentare meglio il pagamento del ticket: oltre all’ampliamento della fascia di esenzione (fino a 11.000 euro di valore ISEE), gli utenti che hanno ricevuto un “codice bianco”, in sede di prima valutazione, vengono avviati agli ambulatori territoriali, attivi nelle stesse sedi ospedaliere e in grado di fornire risposte assistenziali adeguate, senza essere soggetti al pagamento del ticket proprio perché non gravano sulla struttura di emergenza. Esenti dal pagamento del ticket anche tutte le prestazioni erogate in favore degli stranieri temporaneamente presenti.
Prendiamo atto di alcune iniziative condivisibili dell’Assessore, ma chiediamo che l’azione di controllo e verifica sia più incisiva. Adesso più che mai l’assessore è pienamente responsabile delle azioni dei direttori generali, tutti nominati da questo governo. E certamente è tardivo l’intervento a 18 mesi dalla nomina, quando certe informazioni erano già di pubblico dominio e per di più contestate dalla Corte dei Conti (vedi Repubblica)
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