Ci sono voluti 4 anni, 12 milioni europei più 3 raschiati dal fondo del barile comunale, la pervicacia di un agguerrito comitato cittadino e una buona dose di brontolii, musi lunghi, mal di pancia, polemiche e accuse. Finalmente, anche se non tutti i lavori sono stati completati, villa Bellini ha potuto riaprire i battenti. Soprattutto senza i centri commerciali, gli zampilli e le altre diavolerie previste dal progetto iniziale dell’architetta Marina Galeazzi, respinto – è il caso di dirlo – a furor di popolo, con 15.000 firme.
Adesso alla Villa i catanesi possono andare, passeggiare tra le aiuole, nel verde di alberi e piante, risalire per i viali fino a su, alla collinetta della musica e all’area che costeggia viaTomaselli. Lì dove una volta sorgeva la casina Biscari, ora “disegnata” sul terreno- pianta e muri di confine- con lastre di pietra nera, mentre il giardino, in quattro parti, che si apriva sul retro, è tracciato con brecciolino di marmo bianco, libero e compatto, a ricordare il verde e i vialetti. Al centro solo l’orma di un’antica fontana.
E’ stata, invece, ripristinata la scala seicentesca, sopravvissuta al terremoto del 1693 e ritrovata nel corso dei lavori, che portava dal giardino all’italiana al labirinto Biscari, le pareti tenute sù da legno e pietra lavica in attesa di ulteriori stanziamenti. La scala portava al giardino degli agrumi e al labirinto, ora appena accennato con alcuni cipressi. Al centro una struttura cilindrica, riportata alla luce, circondata da un criptoportico, non restaurato, e perciò ricoperto sempre per mancanza di fondi. Per ridarlo alla vista e alla fruizione bisognerebbe trovare ancora 5 milioni di euro che fanno sette con i due che occorrono per riedificare il chioschetto ligneo distrutto da un rogo doloso. Fondi comunitari richiesti ora nell’ambito del Po Ferz 2006-13.
Il piazzale è stato sistemato nella versione ottocentesca, ricoperto cioè di sabbia, elemento adatto ad accogliere gli zoccoli dei cavalli e le ruote delle carrozze ma non le scarpe dei visitatori. Così più che altro è un galoppatoio. Ma tant’è. “Il comitato ha imposto il ripristino della versione ottocentesca”, si difende la Galeazzi.
Graziosa la soluzione adottata per tutti gli specchi d’acqua abbelliti dalla presenza di piccole sculture metalliche che rappresentano volatili, gru, aironi, uccellini. Sarà meglio, visto che negli anni scorsi gli uccelli, cigni e papere in carne e piume, sono stati sgozzati dai vandali…
Così è la villa Bellini riconsegnata il 23 settembre dal sindaco Stancanelli a cittadini, spesso scontenti, critici , se non arrabbiati ma, comunque, felici di poter fruire di nuovo del loro giardino. La festa è durata ben quattro giorni tra musiche ed esibizioni, tutte a costo zero per l’amministrazione. Chè infatti gli appelli del sindaco ai privati sono caduti nel vuoto e non si è fatto avanti alcuno sponsor. L’Amministrazione comunale avrebbe fatto le nozze coi fichi secchi, non fosse stato per Lapis, la pubblicazione che da venti anni esatti ci informa gratuitamente degli spettacoli, dei locali e delle iniziative ricreative e di servizio, e che, festeggiando, appunto, la ricorrenza, ha organizzato la tre giorni di spettacoli che ha avuto luogo alla villa.
Una per tutte, l’esibizione di Giovanni Sollima, compositore e violoncellista di fama mondiale. Altra musica a costo zero, è stata gentilmente offerta dalla fanfara dei carabinieri e dai ragazzi dell’istituto musicale Vicenzo Bellini. All’interno, nel piazzale delle carrozze, protetta da una tensostruttura trasparente è stata allestita Civitas in fiore, la manifestazione, organizzata dall’assessora alla cultura Marella Ferrera, che negli anni scorsi si è tenuta in piazza Duca di Genova.
Fortunata davvero l’amministrazione Stancanelli. Persino le paventate incursioni di Giove Pluvio (i meteorologi parlavano per quei giorni addirittura di uragano) si sono limitate a un acquazzone la mattina dell’inaugurazione dileguatosi, poi, discretamente, prima del taglio del nastro. Altro temporale, sempre la mattina dell’inaugurazione, ma originato più in basso, dalla gaffe dell’architetta Galeazzi, seguita poi da diplomatiche scuse. A qualcuno del comitato SOS Villa Bellini che le offriva un volantino nemmeno troppo duro, rispondeva: “Le cavolate dei cittadini non mi interessano”.
Di nubi sulla villa ne incombono ancora molte, l’Unione europea che pare rivoglia indietro il finanziamento per difetti nella pubblicazione del bando, i lavori non ultimati, le lamentele e le critiche del comitato Sos Villa Bellini oltre che di tanti semplici cittadini, la richiesta di una commissione d’inchiesta da parte di alcuni consiglieri anche di maggioranza che vogliono vederci chiaro. Insomma una scia di difficoltà e di polemiche. Ma adesso la villa è aperta.
Ora si pone il problema della manutenzione e della difesa del giardino. Sì, della difesa. Dai vandali, ma non solo. Quelli, certo, non hanno atteso nemmeno la riapertura per imbrattare alberi e manufatti. Ora bisognerà che l’amministrazione tenga gli occhi aperti e si impegni a predisporre servizi di sorveglianza di giorno e soprattutto di notte.
Ma non basta: siamo noi cittadini che ora dobbiamo cambiare mentalità, acquisire la cultura del rispetto, rispetto per le persone innanzitutto ma anche per le cose, le nostre e quelle degli altri, a cominciare da quelle pubbliche che sono di tutti noi. Proprio la sera dell’inaugurazione abbiamo visto con i nostri occhi un cagnolino al guinzaglio di una distinta signora zampettare dentro un’aiuola dove, presumibilmente poco prima, aveva depositato i suoi escrementi; poco più avanti un signore gettare per terra la cicca ancora accesa. Certo l’amministrazione potrebbe mettere qualche cestino in più ma se i catanesi non cambiamo atteggiamenti sarà tutto inutile.
Dell’argomento si è occupata Pinella Leocata su La Sicilia di martediì 14 febbraio 2008 (Riemerge il giardino Biscari; scoperte architetture del ‘600); del 5 luglio 2010 (Dopo anni d’attesa il 23 settembre riapre villa Bellini); di lunedì 6 settembre (La festa ci sarà ma senza sfarzo); del 14 settembre (Danneggiati nella villa muri e panchine ancor prima della riapertura e La villa Bellini luogo d’amore), di venerdì 24 settembre (La villa riconsegnata ai cittadini e Il il gradimento correlato all’età).
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